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Le Café des Chats: un caffè a suon di fusa

di Maria Paola Gianni

Le Café des Chats: un caffè a suon di fusa

L’atmosfera é tutta gattofila. Qui entra solo chi ama gli animali, i gatti, in particolare. E gli altri? Beh, si arrangiano: o accettano di condividere una serata tra un gatto e l’altro, che si accoccola sul divano o che magari fa le fusa per strappare l’ennesima carezza… Altrimenti? Chi non ama gli animali se ne può tranquillamente andare da un’altra parte e scegliere un locale alternativo. Che soddisfazione poterlo dire e poterlo scrivere, anche. Una sorta di rivalsa per tutti quegli animali che solitamente restano fuori, che non sono ben accetti, che vengono discriminati ingiustamente, vittime di stupidi pregiudizi o della maleducazione dei loro proprietari.

Locale intelligente

Qui si beve e si mangia a suon di fusa. Siamo nel quartiere Le Marais nel 3° Arrondissement, in rue Michel Le Comte 16, una delle zone più trendy di Parigi.
Le Café des Chats è un delizioso e intelligente locale pet-friendly (e ci mancherebbe!). Qui vivono, felici e contenti, ben dodici gatti – tutti vaccinati e sterilizzati – nove femmine e tre maschi. Provengono da un rifugio francese gestito dall’associazione di protezione animali Phoenix, Association des drats disparus d’Aveillé, la main à la Pat. Gatti trovatelli che in questa nuova sede fanno il pieno di affetto, serenità, divertimento, compagnia.

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Adozioni aperte

Il Café des Chats di Parigi, aperto da mezzogiorno sino alle ventidue, è arredato con mobili antichi e prevede per i clienti anche la possibilità di sedersi per terra, accanto ai gatti, su morbidi cuscini. I felini, ovviamente, sono tutti in perfetta salute, godono di assistenza veterinaria e, per chi lo volesse, sono pronti per un’adozione del cuore.

L’idea parte del Giappone

L’idea“, spiega Margaux Gandelon, imprenditrice, “ci é venuta dall’esempio del locale aperto in Giappone. Così abbiamo coinvolto dei mici in difficoltà rinchiusi in un gattile che sin dall’inizio rappresentano una marcia in più per il nostro locale. Sono loro che attirano ogni giorno tante persone. Per ora nella città siamo l’unica struttura di questo tipo, ma ne apriremo altre, ad esempio il prossimo sarà vicino S. Jermain des près dans Paris“.
“I gatti sono arrivati qui due mesi prima dell’apertura“, prosegue Augustine Morineu, la volontaria responsabile dei felini, “mangiano quattro volte al giorno, prima di aprire il locale, dopo la chiusura e altre due volte durante l’apertura, hanno anche dei privé tutti per loro, esclusivi, con cucce e lettiere”.

Regole per tutti per il bene degli animali

Per assicurare il massimo benessere e la massima cura qui valgono regole ben precise: “chi viene da noi”, spiega ancora la volontaria Augustine, “non deve dare cibo ai gatti, non deve usare il flash se scatta delle foto, non deve scacciarli, né disturbarli. Qui si raccolgono anche offerte per i nostri adorati mici“.

Loro circolano indisturbati

Nulla é lasciato al caso. I gatti, ovviamente, circolano indisturbati ovunque, sono dolcissimi, tutti socievoli, discreti e di ottimo carattere. Il locale si sviluppa su due livelli per totali centocinquanta metri quadrati (dei quali trenta per la cucina).
In media“, continua la volontaria, “si calcola un gatto per almeno dieci metri quadrati. Tra l’altro l’edificio é antico, risale al XV secolo, prima di noi c’era un negozio di elettricità e prima della rivoluzione francese c’era il ristorante L’orso e il leone. Grazie ai nostri gatti, il Cafè des Chats é sempre pieno di gente: sono più donne che uomini, trent’anni é la media d’età“. Il cafè è davvero particolare: scendendo le scale c’è un ambiente principale sul cui lato più ampio c’è un enorme pannello dipinto, come fosse una grande libreria; al centro, in basso, una simpatica gattaiola dove i mici entrano ed escono indisturbati da uno dei loro privè. Il livello del seminterrato sembra scavato nella roccia, qua e là qualche nicchia dalla quale fa simpaticamente capolino qualche gatto, loro sanno infilarsi ovunque, amano “ficcare” il naso dove vogliono. Sembrano comunque capire di non essere invadenti con chi sta mangiando, non salgono sui tavoli (salvo qualche eccezione). E per loro è escluso l’ingresso ai bagni (per umani) e alle cucine.

Tutto esaurito

Quando abbiamo inaugurato, il primo weekend sono rimaste fuori mille persone, ma qui non possiamo accettare più di quarantacinque persone a serata, il locale é pieno tutti i giorni“, prosegue l’imprenditrice Margaux, che ha un cane e cinque cavalli, mentre in passato ha avuto dei gatti, “ho già ricevuto cinquanta richieste di franchising per questa tipologia di locale con il suo logo e nome, tre di queste richieste provengono da Roma“.

Successo e solidarietà

Tantissimi i giornali che hanno parlato e continuano a parlare del Café des Chats, tanti i servizi televisivi, enorme il successo e soprattutto, e questo é quello che più ci preme, il locale dimostra come gli animali rappresentino un plus-valore per chiunque sappia amarli. Una soluzione intelligente per aiutarli a trovare l’adozione del cuore.

Neko cafè, che passione

Il boom di questi locali (neko in giapponese significa “gatto”) partito dall’Asia, sta spopolando anche in tutta Europa. Sono luoghi di ristoro, di norma con circa dieci gatti a disposizione dei clienti. Il primo caffé “abitato” dai nostri amici pelosi è nato in Cina, a Taipei, nel 1998. In Giappone se ne contano 150 sparsi in tutto il paese. Poi a San Pietroburgo, a Vienna. E ancora a Londra (Lady Dinah’s Cat Emporuim), a Parigi (Le Café des Chats), fino ad arrivare in Italia con il “MiaGola Caffé“, a Torino. Sono tutti locali col free wi-fi, sia in Asia che in Europa, tutti con un obiettivo molto nobile: cercare di far adottare quanti più quattro zampe, anche grazie alla proiezione continua di video che li ritraggano. E magari, in questa atmosfera così soft e in dolce e morbida compagnia gli intervenuti, tra un sorso e l’altro, saranno anche più propensi a portarsi a casa uno dei gatti trovatelli del locale.
I Neko Café non solo rappresentano un’opportunità in più per i gatti per essere coccolati, curati e riveriti in un ambiente accogliente e confortevole, molto meglio di un gattile, ma sono una marcia in più per una possibile adozione del cuore.
Quanto agli Stati Uniti, c’è un cat café a New York, in questo caso il gatto si porta da casa, non si trova in loco (anche se ci sembra un po’ azzardato), mentre un neko bar vero e proprio è a San Francisco, in California e si chiama KitTea. I gatti possono star tranquilli, grazie alle direttive della The Association of Shelter Veterinarians che impone regole ben precise: non più di dieci gatti a locale, ognuno deve essere vaccinato, sterilizzato e sottoposto a profilassi sanitaria, i bimbi sotto i sei anni sono ammessi solo sotto stretta sorveglianza dei genitori.

Testo e foto di Maria Paola Gianni

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