L’eleganza dei gatti asiatici
Dal 2001 Simone Caratozzolo alleva gatti Orientali a pelo corto, Siamesi e Bengala, con l’affisso D’Oltremare.
Come mai ha scelto questa razza?
A 12 anni avevo visto su una rivista specializzata un articolo che presentava questi gatti così sottili ed eleganti, con un profilo molto particolare, e ne ero rimasto affascinato. Appena sono andato a vivere per conto mio ho contattato un allevatore milanese da cui ho acquistato la mia prima femmina, una tortie blotched proprio come quella che avevo visto nelle foto della rivista. Così ho scoperto anche il carattere estremamente socievole dell’Orientale, la sua straordinaria affettuosità, la voce bassa, il miagolio roco…
Qual è la caratteristica che rende l’Orientale a pelo corto unico e speciale?
Guardandolo mi sembra che rappresenti l’archetipo della felinità: ha tutte le caratteristiche tipiche del felino selvatico di zone calde e tropicali, portate all’estremo: pelo ultracorto, zampe e coda lunghe, orecchie molto grandi.
A chi consiglierebbe questo gatto?
A chi può dedicargli tempo e attenzioni, non a chi sta fuori casa tutta la giornata.
Quanto è conosciuta la razza in Italia?
Poco, per non dire pochissimo. Di solito le persone vengono da me in cerca di un Siamese, poi, vedendo anche gli Orientali (di cui spesso ignoravano addirittura l’esistenza) magari ne scelgono uno. Vorrei che tutti potessero conoscere questi gatti meravigliosi, su cui ho scritto anche un libro: “Orientale e Javanese”, edito da Castel Negrino.
A parte il mantello, ci sono altre differenze tra Orientale a pelo corto e Javanese?
Assolutamente no, se non il fatto che il Javanese è molto più raro.
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