Perché al mio gatto vengono “i cinque minuti”?
Perché al mio gatto vien voglia di correre come un matto, saltare sui mobili, inseguire oggetti oppure arrampicarsi sulle tende? Alzi la mano chi non l’ha mai pensato. È forse impazzito? Certo che sì, ma in senso buono, è tutto parte del suo comportamento e della sua natura.
Perché stupirsi?
I gatti sono predatori, efficientissimi, perfezionati dalla natura per individuare prede nascoste attraverso un udito finissimo, captando le vibrazioni o la loro traccia olfattiva, scorgendoli da lontano. I gatti possono rimanere immobili, avvicinarsi piano e poi scattare fulminei, catturando la preda al volo o atterrandola e immobilizzandola. Sono energia potenziale pura e semplice. Ma in casa, questa energia non viene espressa.
A volte giocano
Amano giocare, lo sappiamo bene. Inseguono oggetti, matite, carte, per il puro gusto di farlo, per tenersi in allenamento, per rispondere a un istinto irresistibile. Certo, a volte questo può essere fastidioso, soprattutto se avviene alle tre del mattino o se così facendo fanno cadere soprammobili fragili dalle mensole, ma è tutto regolare: sono gatti!
Altre volte, si annoiano
Si stima che in natura un gatto predatore effettui fino a 40 “battute” fulminee di caccia, scatti improvvisi in cui sprigionano tutta la loro potenza. Questo li fa star bene, li realizza. Ovviamente tutto questo non può avvenire in casa e quindi loro compensano. Basta un’ombra improvvisa per “accendere” la loro modalità predatoria, una pallina di carta li fa impazzire. E allora via, corse sui mobili, sotto le sedie, salti verso le tende…
Tutta ordinaria amministrazione.
In conclusione
I loro “cinque minuti” sono scatti di energia, di euforia. Forse vogliono giocare, forse si annoiano. Possono darsi da fare con un compagno, oppure puoi farli giocare tu stesso. Oppure rendere la casa stimolante per loro, con mensole sotto le finestre (chiuse!), tiragraffi a torre e giochi vari. O anche, semplicemente, qualche scatola di cartone pronta per il suo divertimento, abbandonata in sala.
foto da Shutterstock.com
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