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Guida per portare un nuovo gatto in casa

di Redazione Quattrozampe

Guida per portare un nuovo gatto in casa

Inserire un nuovo animale in casa non è un processo semplice, specie se parliamo di gatti che generalmente sono molto attaccati al proprio territorio. Per aiutarci in questo processo l’ENPA di Monza ha creato un documento ricco di consigli utili.

Inserimento graduale

Non tutti i gatti con l’arrivo di un nuovo micio avranno le stesse reazioni, per questo in certi casi potrebbero bastare poche ore e in altri settimane. In tutti i casi occorre armarsi di pazienza, senza forzare i rapporti, che potrebbero non diventare mai di amicizia.

Moltissimi fattori incidono sulla buona riuscita dell’inserimento. Un cucciolo è generalmente meglio accettato da un gatto giovane, ma meno da uno anziano che si trova a dover affrontare un piccolo pieno di voglia di vivere e di giocare. Il sesso fa la differenza, se opposto rispetto al residente potrebbe essere più difficile l’accettazione. Il carattere è un altro elemento da tenere in considerazione, un dominante sarà accettato con grande difficoltà e con una buona dose di litigi.

Non bisogna, però, demordere, perché avere un compagno di giochi, per un gatto che vive in casa, è un elemento positivo, che evita la noia e favorisce il movimento e la stimolazione.

Creare uno spazio di accoglienza

Quando portiamo a casa un nuovo micio dobbiamo creare per lui uno spazio di accoglienza, dove verranno posizionate la sua lettiera, il cibo e l’acqua. I primi tempi sarà questo il luogo dove passerà la giornata, al sicuro dal proprietario di casa. Dopo qualche giorno potrà esserci il primo giorno di ispezione degli altri ambienti, che non dovrà prevedere l’incontro con il micio di casa.

Prima l’odore e poi la vista

Il primo incontro tra i due gatti dovrà avvenire attraverso l’odore, una tecnica è quella di scambiare le coperte su cui dormono o le ciotole del cibo. L’associazione dovrà essere positiva, ad esempio con il cibo o un gioco, perciò dopo che avranno imparato a riconoscere l’odore, è possibile farli mangiare vicini, separati dalla porta, oppure realizzare un gioco che possa passare sotto alla porta e con il quale possono divertirsi contemporaneamente.

Il primo incontro

Per preparare il primo incontro si potrebbe cominciare da una sbirciatina attraverso la porta socchiusa, oppure attraverso il trasportino. Quando si incontreranno dobbiamo rimanere neutrali, non accarezzarli e non sgridarli, lasciando che i gatti si muovano liberamente. La cosa da impedire assolutamente sono i comportamenti aggressivi, per evitare che si sedimentino e diventino il loro modo abituale di interagire. Qualora dovesse iniziare un litigio, evitare di alzare la voce e usare una spruzzata d’acqua per interromperlo. I primi tempi è del tutto normale che i due mici si soffino e non vadano propriamente d’accordo, stanno stabilendo la proprietà della leadership ed è un processo del tutto naturale tra gli animali.

Se l’introduzione va male

Non sempre le cose andranno lisce, potrebbero esserci zuffe e litigi, ma non bisogna scoraggiarsi e continuare con gli incontri graduali. Quando non si è in casa è meglio evitare che i due gatti si incontrino, ma in presenza del padrone si devono avvicinare, possibilmente in concomitanza con uno stimolo positivo, come un cibo prelibato. È possibile che non nasca mai l’amore, ma pian piano si scongiurerà il pericolo di zuffe furiose.

In questo periodo non bisogna assolutamente trascurare il “vecchio” micio, le cui abitudini devono rimanere inalterate: se dorme sul letto deve continuare a farlo, se mangia in una stanza deve continuare a farlo e così via. Anzi, forse la cosa più appropriata da fare è aumentare il grado di coccole, ad esempio acquistando il suo cibo preferito. È sotto stress e dobbiamo aiutarlo a stare meglio, per predisporlo in maniera positiva verso il nuovo arrivato.

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