Pulire i denti del gatto: i consigli
Già da appena nato, il gatto possiede già 26 piccoli denti da latte che vengono sostituiti da 30 denti permanenti durante i primi sei mesi di vita.
Gli incisivi superiori e inferiori servono per addentare la preda e il cibo, i canini per azzannare ed uccidere, i premolari e i molari per lacerare, tagliare e masticare la carne. Il gatto ha pochi molari, quelli superiori sono piuttosto grezzi in quanto non indispensabili per un’alimentazione prevalentemente carnivora. Con un’alimentazione naturale si puliscono sfregandosi sugli ossi. L’alimentazione tipica dei gatti domestici invece, a base di cibi umidi e morbidi, è la principale responsabile della formazione del tartaro, che deve essere necessariamente rimosso per evitare che il gatto sia colpito da fastidiose infiammazioni del cavo orale.
Per prevenire le infiammazioni è necessario curare con particolare attenzione l’igiene orale del gatto. Si consiglia ai padroni più pazienti di spazzolare i denti con uno spazzolino morbido e un dentifricio specifico per animali; non è detto che l’operazione riesca perché il gatto odia questo tipo di attività!
In caso di insuccesso si consiglia di ricorrere al veterinario, che deciderà se sottoporre o meno il gatto ad una detartrasi, una pulizia dei denti che prevede la rimozione del tartaro. Dato che ogni animale ha una maggiore o minore predisposizione al tartaro, alcuni gatti non hanno bisogno di questo tipo di intervento, ma li si può comunque aiutare a mantenere i denti sani, sostituendo il cibo umido con il cibo secco. In commercio esistono croccantini o prodotti adatti a prevenire la formazione del tartaro sui denti dell’animale.
Il colore delle gengive
Le gengive e le labbra del gatto sano sono di colore rosa. Il colore delle gengive rivela lo stato di circolazione sanguigna e la quantità di ossigeno presente nei globuli rossi. Se hanno un colore diverso dal rosa (gialle, cianotiche, rosse o bianche) si consiglia di consultare il veterinario, così come il mento e le labbra non devono presentare gonfiori, infiammazioni oppure odori sgradevoli.
Il tartaro sui denti del gatto
I denti per essere sani devono essere bianchi, privi di tartaro e con forti radici. Come sui denti di quasiasi altro animale anche sui denti del gatto viene a formarsi il tartaro, cioè una sostanza morbida e giallastra prodotta dai sali della saliva e dai rimasugli del cibo. Il tartaro di vecchia data assume poi una consistenza calcarea. Il tartaro costituisce un piccolo focolaio di infezione ed esercita un’azione irritante sulle gengive. Questo può causare disturbi alla bocca (gengivite, peridentite) con dolori, caduta dei denti, cattivo odore.
Come pulire i denti al gatto
Data l’attività non particolarmente amata dai gatti, si consiglia di far abituare il micio fin da piccolo a farsi spazzolare i denti regolarmente. Per agevoalre l’operazione esistono diversi modi, un tra questi è il dentifricio al sapore di carne, che in genere viene considerato un premio, in alternativa si può applicare sulle gengive una volta al giorno un antisettico orale specifico. Per spazzolare i denti ai gatti si deve usare uno spazzolino per gatti o per bambini molto delicato. Inizialemente spazzolare dall’alto e al basso per pochi secondi, poi dargli una ricompensa per tranquillizzare il gatto che quella non è un’attività da temere. Successivamente aumentare gradualmente la durata della pulizia, massaggiare delicatamente le gengive e pulire la parte posteriore dei denti più soggetta a disturbi. È bene ricordarsi che i gatti sono animali abitudinari: quindi è consigliato scegliere sempre lo stesso orario per il rituale di pulizia dei denti e mettetersi in un angolo tranquillo della casa. Come per gli umani, la frequenza ideale per la pulizia è quotidiana; se non fosse possibile è bene farlo il più spesso possibile.
Attenzione al dentifricio!
Non utilizzare MAI il dentifricio per umani con il proprio gatto. Oltre ad essere sgraditi contengono delle sostanze altamente tossiche come lo xilitolo che, una volta ingerite, possono danneggiare gravemente il loro stomaco. Nei casi di tartaro più ostinato, solo il veterinario può procedere con una più accurata pulizia, usando attrezzi appositi e in certi casi procedendo anche con l’anestesia totale.
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