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Siamese, il Gatto Reale del Siam

di Redazione Quattrozampe

Siamese

Conosciuto anticamente come Gatto Reale del Siam, il Siamese pare abbia avuto origine da una mutazione verificatasi spontaneamente in Asia. Le notizie più antiche su di lui ci vengono da alcune tavole che illustrano i ‘Poemi del Gatto’, un volume antichissimo recuperato tra le rovine di Ayuthia (antica capitale del Siam) e tuttora conservato nella biblioteca nazionale di Bangkok: le immagini raffigurano gatti dal mantello “colourpoint”, simili al Siamese, che vivevano nei templi e nei palazzi reali, godendo del massimo rispetto.

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Siamese: tanti colori, ma sempre colourpoint

Il mantello del Siamese è rigorosamente pointed, cioè pigmentato in maniera più evidente su muso, orecchie, zampe e coda. La colorazione delle estremità deve essere il più possibile uniforme e contrastante rispetto alla tonalità di base. Alle quattro varietà originarie – Seal (in inglese foca, è la tonalità del classico Siamese con estremità marrone focato su corpo beige chiaro), Chocolate (estremità color cioccolata al latte su mantello avorio), Blue (la tonalità blu acciaio delle punte su fondo bianco ghiaccio deriva forse da antichi incroci con l’altro celebre gatto Thailandese, il Korat, per l’appunto blu) e Lilac (estremità grigio-rosato su mantello bianco-grigio o bianco con leggere sfumature avorio) – si sono via via aggiunti colori nuovi, come red, cinnamon, fawn, silver e cream, quasi tutti anche in versione tabby point (con striature su muso, coda e zampe) e tortie point (estremità scaglia di tartaruga). Il disegno tabby point è noto dall’inizio del XX secolo, ma suscitò l’interesse degli appassionati solo nel 1961 e fu riconosciuto un anno più tardi. Nei secoli trascorsi a stretto contatto con l’uomo, il Siamese si è evoluto al punto di poter apprendere attraverso la semplice osservazione: con un minimo di pazienza, lo si può facilmente addestrare, come dimostrano tra l’altro alcuni film di cui è stato straordinario protagonista.

Identikit

ORIGINE – Thailandia, cioè l’antico Siam, prima del XVIII secolo ASCENDENZA – gatti dei templi e delle case PESO – da 2,5 a 5 kg, la femmina è leggermente più piccola del maschio IBRIDAZIONI – nessuna TEMPERAMENTO – ipersensibile, vivace e intraprendente

CaratteristicheSiamese

  • TESTA di medie dimensioni, allungata e cuneiforme, con muso affilato e mascelle molto strette, naso lungo e dritto, collo lungo e sottile
  • OCCHI di media grandezza, a mandorla, di colore blu intenso, brillante, puro e limpido, leggermente inclinati rispetto al naso per armonizzarsi con la forma a cuneo della testa
  • ORECCHIE grandi, larghe e appuntite, aperte alla base
  • CORPO di taglia media, lungo e affusolato, slanciato, delicato ed elegante, elastico e muscoloso
  • COLORI tutte le varietà colourpoint, ben contrastate tra la base e le punte (maschera, orecchie, zampe, piedi e coda); nei soggetti tabby point le linee verticali sulla fronte non devono estendersial resto della testa
  • MANTELLO cortissimo e fine, sottile, lucido e setoso, privo di sottopelo e appoggiato sul corp
  • ZAMPE magre, lunghe e sottili, proporzionate al corpo, con piccoli piedi ovali
  • CODA molto lunga e sottile, anche alla base, affusolata e con punta fine

Peculiarità

Impegno – Per la sua particolare intelligenza, oltre che per l’indole affettuosissima e ipersensibile, ha bisogno di vivere con persone disposte a dedicargli tempo e attenzioni, capaci di trattarlo con la massima dolcezza per molti anni, vista anche la sua longevità (raggiunge facilmente i 15-20 anni). Cure mediche – Sempre in movimento, consuma molta energia ed è dotato di buon appetito, ma un eccesso di cibo nuoce alla sua linea: il menù ideale per lui è a base di pesce, riso bollito e verdure cotte.Va sempre protetto da pioggia, umidità e correnti d’aria. Socialità – Molto intelligente, comunicativo, allegro e vivace è anche un gran ‘chiacchierone’; attaccatissimo al padrone, può diventare con lui un po’ possessivo e geloso. Pelo – Il suo mantello di seta, cortissimo e ne, va semplicemente lisciato con un panno morbido, che lo rende ancora più lucido; solo nel periodo della muta bisogna rimuovere con una spazzola tutto il pelo morto.

A cura di Giulia Settimo

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