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Abbaia in condominio? Cosa fare

di Redazione Quattrozampe

Abbaia in condominio

Nemo arriva in casa e abbaia in condominio, scatenando le ire dei vicini di casa. Che poi dovrà ricredersi. Ecco cosa è accaduto

La vita di condominio non è sempre facile: spesso è necessario tollerare comportamenti spiacevoli o sgradite situazioni di vicinato per il “quieto vivere”.

Se a ciò aggiungiamo tutte le problematiche legate alla detenzione di animali domestici in appartamento, è facile comprendere il motivo per cui la maggior parte delle questioni sottoposte agli esperti di Avvocato Animali, riguardino proprio il binomio “condominio-animali”.

Nemo abbaia in condominio ed è subito polemica

Prendiamo il caso della signora Laura, che si è rivolta agli avvocati, dopo essersi trasferita e aver accolto in casa un cagnolino, ha ricevuto pesanti accuse da parte di un condomino, il quale sosteneva che Nemo, il nuovo arrivato in casa, abbaiasse troppo e che dalla casa provenissero cattivi odori, tali da invadere anche il pianerottolo e gli spazi comuni limitrofi.

Il problema, dunque, riguarda le emissioni sonore (abbaiare) e le eventuali esalazioni (odori, fumi etc..) che, propagandosi all’esterno di una proprietà, possono disturbare o danneggiare le proprietà vicine o gli spazi comuni.

Abbaio: buon senso e tolleranza

Sia il buon senso che la legge invitano tutti i condomini a dimostrare un minimo di tolleranza: l’articolo 844 del codice civile, ad esempio, prevede che il proprietario non possa impedire esalazioni, rumori e simili propagazioni derivanti dal fondo vicino “se queste non superano la normale tollerabilità”.

Quando rumori e odori sono eccessivi?Abbaia in condominio

Bisogna, quindi, verificare la fondatezza o meno delle lamentele del vicino: il cane abbaia effettivamente troppo?

Come si stabilisce la soglia della “normale tollerabilità”?

La legge fornisce solo un’indicazione, non stabilisce un limite unico e assoluto: bisogna, quindi, analizzare ogni singolo caso concretamente, valutando tutte le circostanze e le componenti specifiche di quella fattispecie.

Nel caso della signora Laura abbiamo constatato che il cane era sano, felice e ben tenuto e, come spesso accade, abbaiava per qualche secondo al passaggio delle persone sul pianerottolo, oppure per far festa all’arrivo dei suoi padroni: non si può ritenere che questo comportamento ecceda la normale tollerabilità.

Eventuali esalazioni e controllo del tecnico

Quindi, per avere certezza anche in merito alle lamentate esalazioni, abbiamo richiesto l’uscita di un tecnico della Ats locale (Azienda di Tutela della Salute) il quale, è entrato nell’immobile, ha constatato che l’animale era tenuto in maniera idonea, che l’abbaiare non sembrava essere eccessivo e che gli odori, benché effettivamente presenti, non sembravano affatto provenire dall’animale, il quale era gestito idoneamente, pulito e sano.

La signora Laura ha, quindi, promesso di cercare un modo per ridurre il disturbo nelle ore notturne, mentre il vicino di casa ha dovuto desistere dal lamentarsi, aumentando un po’ il proprio livello di tolleranza.

Buon senso per il quieto vivere

Soprattutto in materia condominiale in considerazione della serenità che ciascuno vorrebbe godere nella propria abitazione l’obiettivo finale di qualunque controversia deve sempre essere il ripristino di una situazione di legalità e di “quieto vivere”, anche a costo di accettare qualche compromesso.

 

 

 

A cura di Avv. Francesca Zambonin
Foto prese da Shutterstock
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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