Accumulo compulsivo, quale amore?
Viaggio tra le deviazioni mentali di chi crede di garantire la massima cura ad animali in realtà maltrattati. I casi più eclatanti e l’analisi delle motivazioni
C’è chi ammucchia oggetti e chi esseri viventi. Decine e decine di cani e gatti, a volte, perfino tartarughe, conigli e volatili obbligati a condividere in “case da incubo” pochi metri quadrati e un destino di incuria. Sono gli accumulatori compulsivi di animali, una vita in sospeso tra amore distorto, disturbo mentale e maltrattamento. I casi denunciati sono solo la punta dell’iceberg di quello che sembra, agli occhi degli esperti, un problema molto diffuso, ma abbastanza facile da nascondere, dato che coinvolge, spesso e volentieri, persone che vivono in una situazione di grave isolamento sociale.
Una vita da pet sommersi e maltrattati, vittime di allevamenti lager o di “amici” umani che pensano di essere gli unici a sapersi prendere cura di loro e, invece, finiscono per commettere abusi e maltrattamenti, proprio come è successo in provincia di Ancona tempo fa…
Articolo pubblicato su Quattro Zampe marzo 2021
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