Animali in condominio: cosa dice il codice
Vediamo nel dettaglio cosa può accadere e come comportarsi quando si tengono animali in condomino e prevenire eventuali problematiche.
Dai regolamenti datati e approvati all’unanimità ai contratti d’affitto con particolari “clausole”, dai diritti sugli spazi comuni come, ad esempio, ascensore, androne, giardino, alle colonie feline.
Certo, dal 18 giugno 2013 è entrata in vigore l’importante riforma del codice civile che interessa anche gli animali domestici.
L’articolo 1138 c. c. prevede che nessun regolamento di condominio possa più vietare la detenzione di animali domestici all’interno dei singoli appartamenti così come negli spazi comuni.
Ma nonostante l’entrata in vigore della riforma, si consiglia sempre di leggere attentamente il regolamento di condominio prima di comprare o affittare casa, questo per poter essere preparati e vivere tranquillamente con il nostro animale domestico. Vediamo delle singole situazioni.
Vecchi regolamenti approvati all’unanimità
A tutt’oggi, nonostante la nuova normativa, esistono vecchi regolamenti approvati all’unanimità, i cosiddetti ‘regolamenti contrattuali’ che talvolta, purtroppo, possono contenere ancora il divieto di detenzione di animali in appartamento.
La legge non è stata “esplicita” al riguardo, tuttavia la giurisprudenza pare ritenere tali clausole non applicabili perché, appunto, contrarie alla normativa. Così, per esempio, un Giudice del Tribunale civile di Cagliari, mediante Ordinanza, ha accolto il ricorso presentato dal proprietario di un cane contro il proprio condominio, per ottenere la nullità della clausola del regolamento avente ad oggetto, appunto, il divieto di detenzione di animali.
Il Giudice ha accolto il ricorso e dichiarato la nullità della clausola contro legge, sulla base della nuova normativa e sulla base del rapporto uomo-animale tutelato a livello europeo.
Occhio al contratto d’affitto
Attenzione anche in tema di affitto, il proprietario di casa potrebbe far aggiungere una clausola di divieto dentro il contratto che, una volta firmato, si è tenuti a rispettare.
Certo, sempre sulla base dell’attuale normativa, ben è possibile ricorrere al giudice per far dichiarare la nullità della clausola limitativa: tuttavia ci si dovrebbe cimentare in un’azione legale e, al fine di evitare tempo e spese necessarie, meglio prevenire, controllando il contratto e imporre i propri diritti.
Gli spazi comuni
Un altro problema frequente in condominio è la gestione delle parti comuni (ascensore, scale, giardino condominiale, etc).
In base alla normativa vigente tutti i condomini hanno gli stessi diritti, animali compresi, purché non disturbino o ledano il diritto altrui. L’animale non deve, quindi, sporcare, né arrecare fastidio agli altri.
Se, per esempio, in ascensore vi fossero persone impaurite o allergiche, dovrebbe essere una premura del detentore del cane, quella di attendere il proprio turno, ma senza rinunciare al proprio diritto di utilizzo insieme al quattro zampe.
E la colonia felina?
Se un gruppo di mici decide di stanziare in un’area che interessa il condominio, come, per esempio, in cortile o zona box, questi non sono “sfrattati” automaticamente, perché la legge, sia nazionale che regionale, tutela i gatti che vivono in libertà, prevedendo la possibilità di spostamento soltanto in caso di pericolo per gli animali stessi o per igiene.
In tal caso il trasloco in zona idonea deve avvenire ad opera e sotto il controllo di associazioni protezionistiche e del Servizio veterinario territorialmente competente.
Ricordiamo che anni fa, a Milano, un giudice è stato chiamato a decidere su tale controversia dando conferma di quanto sopra.
Animali in condominio e il rispetto per gli altri
Ricordiamo che qualunque violazione degli obblighi civili e morali come, per esempio, rumori molesti o danneggiamento, è comunque potenziale fonte di responsabilità, pertanto, il rispetto per gli altri deve sempre essere prioritario anche per vivere bene in condominio con il nostro animale domestico.
A cura di avvocato Claudia Taccani – Avvocato e responsabile Sportello legale Oipa
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