Bruxelles denuncia l’Italia per i test sugli animali
La Commissione Europa intende deferire l’Italia alla Corte di giustizia Ue per il mancato recepimento della direttiva 2010/63 che regolamenta lo svolgimento di test sugli animali a fini scientifici. Si prospetta una multa da oltre 150 mila euro al giorno. La sanzione, secondo la proposta messa a punto dai servizi del commissario Ue all’ambiente Janez Potocnik, dovrebbe scattare dal momento della condanna dell’Italia da parte della Corte.
I contenuti della direttiva riguardano la protezione degli animali utilizzati a fini scientifici e contiene dei vincoli molto più ristrettivi che dovevano essere applicati in Italia con una legge definitiva, attesa entro il 2013, che aveva suscitato non poche polemiche in quanto l’introduzioni di queste norme segnerebbe la fine di numerosi studi nel campo della biomedica e della farmacologia.
Già nel giugno 2013 la Commissione aveva lanciato un primo avvertimento con un ‘parere motivato’ in cui avvertiva Italia e Olanda, gli unici due Paese a non aver rispettato i termini per la trasposizione della direttiva nel diritto nazionale (novembre 2012) e per la sua applicazione pratica (gennaio 2013), del rischio di essere deferite alla Corte di giustizia europea.
Nel frattempo però l’Olanda, al contrario dell’Italia, ha fatto il necessario mettersi in regola con la norma sui test sugli animali, mentre nel nostro Paese il testo del relativo decreto legislativo, dopo esser passato alla Camera, è ora bloccato in Senato. Il suo iter è infatti stato rallentato dallo scontro apertosi tra chi, come Michela Brambilla, ritiene insufficienti le tutele per gli animali previste dalla nuova norma e chi continua a ritenere necessario l’utilizzo, a determinate condizioni, delle cavie per testare farmaci e altri prodotti destinati all’uomo.
Fonte Repubblica Ambiente
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