Cani al cinema: ecco Questi giorni
Di cani al cinema se ne sono visti tanti negli anni, Ombra è un Labrador Retriever, un cane che svolto il percorso addestrativo con Mauro Bassano al suo centro cinofilo Dog Village di Roma.
È stato scelto quasi per caso e anche per merito del suo nome (che stando a quanto riferisce il suo proprietario Cristian, si addice al suo comportamento).
Nonostante la chiamata sul set del film “Questi Giorni” di Giuseppe Piccioni sia stata dalla sera alla mattina, quindi, senza nemmeno il tempo di preparare le scene, Ombra, insieme al suo dog- trainer Mauro Bassano, si è adattato in maniera inaspettata ai nuovi ambienti, al viaggio e agli attori.
Specialmente con Marta Gastini, che nel film interpreta il ruolo della proprietaria, con lei ha subito instaurato un legame giocoso, merito pure dell’empatia espressa da Marta.
Anche con Margherita Buy e con le altre ragazze Ombra si è sentito a suo agio: tutto questo non è scontato e non è semplice, trovandosi in un contesto dove i break sono lunghissimi, il meteo può variare e la tensione si percepisce, il cane può distrarsi facilmente.
Invece Ombra, oltre ad essere stato una star per tutta la troupe, è diventato anche la mascotte del regista Giuseppe Piccioni.
Ma vediamo direttamente dall’educatore cinofilo Mauro Bassano, in esclusiva per Quattro Zampe, come è andato il backstage.
Signor Bassano, che emozione le ha dato aver seguito la scena con un quattro zampe in un film così importante?
È stata un’emozione unica, faticosa, intensa, ma soddisfacente. Vedere il cane che esegue gli esercizi in scena e, per giunta, a distanza, ti fa capire che stai comunicando nella maniera giusta con il tuo amico attore. È come dirigere un attore sul set.
Come vi siete organizzati?
Ci siamo muniti di premi e giochi, di pazienza e di tanta passione. Ombra rimaneva nella postazione riservata agli attori insieme a me quando c’era da aspettare l’inizio del ciak. E prima di iniziare ogni scena, Ombra socializzava con l’attore che era presente sul set per entrare in sintonia e non subire alcun disagio. Ci ripassavamo la scena un paio di volte e poi via sul set.
È impegnativo portare i cani al cinema, addestrarli?
È sempre impegnativo sia per il cane, sia per me che lo gestivo in scena. In questi casi si deve parzializzare e limitare lo stress, sia per la riuscita della scena e sia per il benessere del cane stesso. Ombra, in precedenza, ha seguito insieme al suo padrone un percorso d’addestramento, quindi, il cane è abituato a lavorare e a gestire lo stress.
È anche vero che ogni scena per lui era un gioco, quindi le fonti di tensione erano per la maggior parte dovute ad ambienti nuovi e meteo avverso che purtroppo abbiamo trovato in quei giorni. Un ringraziamento particolare va ad Anna Maria Losito, per la pazienza e la cortesia dimostrata sul set, e a Emanuela Zappacosta per la fiducia.
Come avete scelto Ombra?
È stato scelto dal regista Giuseppe Piccioni dopo solo un incontro, si è innamorato sia del suo sguardo, sia del suo nome. Vi svelo un retroscena: il quattro zampe in origine sul copione avrebbe dovuto chiamarsi “Fiume”, ma dopo aver conosciuto “Ombra” le idee e l’immagine del cane che aveva il regista si sono rivelate più chiare.
Quanto dura la scena? Quanto tempo avete girato?
Alcune scene sono durate un paio d’ore. Ma ce ne sono state altre nelle quali il cane ha lavorato anche per tre ore e mezzo, ovviamente con i dovuti break. In tutto sono stati quattro giorni di riprese, tre giorni di lavoro e collaborazione.
Prossimi programmi “cinematografici”? Se non sono un segreto…
Ci sarà un altro film in uscita il prossimo anno con una cucciola di Alano di ottanta giorni, ma non posso svelarvi il titolo.
A cura di Maria Paola Gianni
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