Ci sono gli orsi? “Le regole esistono” dice il WWF
L’Orso nelle regioni italiane è un pericolo? Viene percepito o si comporta come tale? Cosa si può e si deve fare? In un momento in cui il Corpo Forestale cessa la propria opera, la questione sembra farsi spinosa.
Sono tanti gli interrogativi che nascono quando la convivenza con questo magnifico mammifero e predatore comincia a farsi “stretta”.
Come ogni anno si riaprono le discussioni e i dibattiti in merito alla presenza e convivenza con gli orsi, da alcuni considerati “dannosi”, ora che è stata attuata la loro reintroduzione in zona alpina. Il WWF denuncia posizioni anacronistiche e visioni a dir poco arretrate. Sul fatto che possano o meno essere pericolosi, il decennio scorso ha visto un ampio dibattito, che ha portato alla alla condivisione di una impostazione scientifica, che partisse dalla esaltazione della volontà di coesistenza. Il progetto Life Arctors sviluppato dal WWF Italia vuole favorire la coesistenza tra l’Uomo e l’Orso bruno, attraverso azioni coordinate sulle Alpi e sugli Appennini, oltre a tutelare l’Orso bruno e favorirne l’aumento della popolazione.
Il WWF ricorda che in Italia esiste un Piano d’azione interregionale per l’Orso bruno sul territorio montano, denominato PACOBACE, firmato da tutti gli enti sottoscritto da tutti gli enti, compreso il Ministero dell’Ambiente e la Provincia Autonoma di Trento e condiviso nella sua legittima impostazione tecnico scientifica anche dal mondo ambientalista, in un legittimo confronto. Di fronte a chi denuncia pericoli, il WWF richiede quindi che si segua il PACOBACE, per tutelare i cittadini, ma anche gli orsi, troppo spesso vittime della “presenza umana”.
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