Convivenza tra orsi e uomini: mai più un caso Daniza
Nella Provincia autonoma di Trento è stato attivo dal 1999 al 2002 il progetto dell’Unione Europea Life Ursus che ha permesso di a 10 orsi sloveni rilasciati nel territorio di generare una popolazione di 40-50 esemplari. Tra questi 10 orsi c’era proprio Daniza, l’orsa diventata protagonista della cronaca nazionale dopo l’aggressione a un cercatore di funghi, poi morta nel tentativo di cattura.
Proprio in questi giorni, a Trento, la Provincia autonoma ha organizzato un tavolo tecnico con Ispra, ministero dell’Ambiente, Corpo forestale dello stato e 5 esperti da Austria, Slovenia, Norvegia, Croazia e Spagna.
“Abbiamo bisogno di confronto, siamo convinti di non bastare a noi stessi e come in ogni operazione difficile più allarghi la base scientifica del tuo ragionamento più sei consapevole che le azioni che stai intraprendendo sono corrette” spiega Michele Dallapiccola, assessore provinciale all’Agricoltura.
Sono stati approvati due documenti: uno relativo alle linee guida per la gestione dei cuccioli rimasti orfani, proprio come quelli di Daniza, e un manifesto per la conservazione dell’orso bruno.
“I casi come quello di Daniza, che mettono l’operazione sotto i riflettori, possono succedere – dice Fernando Ballesteros, biologo spagnolo nella Fundacion Orso Pardo – si deve pensare che le piccole popolazioni di orsi del Sud Europa vivono in ambienti molto umanizzati. Bisogna comunicare con la popolazione, conquistare la partecipazione dei soggetti coinvolti, soprattutto chi subisce i danni in prima persona. La chiave è la prevenzione: dobbiamo raggiungere una convivenza pacifica tra orsi e uomini e lo si fa evitando i problemi con la prevenzione“.
Cosa ha scatenato l’aggressività di Daniza
Lo scorso 15 agosto si è verificato l’episodio che ha portato alla cattura e poi alla morte dell’orsa Daniza. Nei boschi di Pinzolo, un cercatore di funghi si è imbattuto in Daniza. L’orsa era con i suoi due cuccioli: proprio il suo istinto di protezione nei confronti dei piccoli ha scatenato in Daniza l’aggressività nei confronti dell’uomo. Questo è stato confermato anche da Joanna Schönenberger, esperta di orso dei Wwf della catena alpina “Non è per niente un comportamento anomalo. La persona ha sorpreso l’orsa, entrando nello spazio vitale di una madre con dei piccoli. L’orsa e i piccoli si sono sentiti minacciati, e la risposta della madre è molto spesso di aggressione“. Aggiunge la Schönenberger: “Se avesse voluto uccidere l’uomo, l’orsa non avrebbe avuto problemi. Ma voleva solo spaventarlo“.
Purtroppo questa vicenda ha avuto l’epilogo che tutti noi conosciamo che ha profondamente scosso e indignato l’opinione pubblica. Speriamo che questo recente incontro tra le parti porti al raggiungimento di una maggiore consapevolezza e a una convivenza pacifica tra orsi e uomini.
Fonti askanews.it, corriere.it, focus.it
Foto di Ap
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