Cuccioli da allevamento: scegliamo bene
Ogni volta che un cane aggredisce un bambino, sorge spontanea la domanda sulla pericolosità di certe razze, ma se invece l’attenzione dovesse cadere anche su come scegliamo i cuccioli da allevamento?
Alcune razze di cani da difesa, come Dogo, i Rottweiler, i Pitbull, i Mastini, i Dobermann e i Molossoidi, sono precedute da una fama poco rassicurante.
Hanno acquisito una triste notorietà perché alcuni esemplari hanno aggredito senza motivo persone estranee, talvolta i familiari e persino i bambini.
Si tratta di casi limitati in rapporto alla diffusione di quei cani, fortunatamente. All’origine di questi dolorosi incidenti ci sono spesso anche macroscopici errori genetici da parte di allevatori improvvisati.
Quando scegliere bene i cuccioli da allevamento è importante
Ogni volta che una razza da difesa diventa di moda, puntualmente arriva in cronaca nera a causa delle malefatte di alcuni esemplari: così è stato per il Dobermann qualche anno fa e per il Rottweiler più recentemente.
Purtroppo è possibile che un esemplare possa rivelarsi poco affidabile perché dotato di impulsi aggressivi troppo accentuati. Si può essere certi, in questo caso, che il cane così pericoloso discenda da progenitori i cui comportamenti naturali non sono fra di loro bene in equilibrio: è figlio di una selezione genetica errata.
Le responsabilità degli allevatori improvvisati sono evidenti. Questi cani sono il frutto della speculazione, diretta a produrre esemplari in fretta, a poco prezzo e al di fuori di sani e corretti criteri selettivi per fare quattrini a spese di quanti vogliono un cucciolo “di moda” e, privi di una buona guida, finiscono con l’essere ingannati.
Il destino dei due Dogo
“Non c’è nessun motivo per il quale i due cani debbano essere soppressi. Aspettiamo che il sequestro penale sui due Dogo Argentini venga revocato e poi avviamo le pratiche perché vengano adottati e rieducati”.
Salvatore Rubbino è un dirigente dell’Asp veterinaria di Catania. È uno dei medici che si sono occupati dei due animali chiusi nel canile di Mascalucia, in Sicilia, dal 16 agosto. Da quando, cioè, il piccolo Giorgio – diciotto mesi – è stato ucciso dai morsi di uno dei due. L’autore dell’aggressione sarebbe il maschio di tre anni, figlio dell’altro cane, una femmina di otto.
I due molossoidi sono stati messi subito sotto sequestro dal Comune di Mascalucia e dal tribunale di Catania. Gli animali sono stati controllati dai veterinari dell’Asp catanese, che hanno escluso eventuali malattie che potessero giustificare l’abbattimento dei due cani.
“Sono sani”, spiega il veterinario Rubbino, “quindi abbiamo comunicato alla magistratura che per noi non è necessario ucciderli”.
A maggior ragione perché sono parecchie le associazioni che si sono offerte di adottarli pur di salvarli dalla morte.
“L’abbattimento a chi giova?”, prosegue il veterinario. “Non ci sono ostacoli a mandarli in strutture adeguate, in cui addestratori professionisti possano prendersi cura di loro. Ho visto animali da tutti considerati intoccabili che adesso camminano tranquillamente al guinzaglio. Non esistono casi irrecuperabili, me lo dice la mia esperienza. In mano a un allevatore comportamentalista possono tornare a essere perfettamente integrati. Possono diventare cani da guardia, lavorare con gli addestratori, o perfino con le forze dell’ordine. Non si abbattono i cani perché troppo aggressivi, semplicemente bisogna trovare loro una collocazione adeguata”.
Per farlo, quando il sequestro sarà sospeso, i veterinari dell’Asp inizieranno i colloqui con le associazioni di esperti che hanno fatto richiesta di prendersi cura dei due Dogo Argentini.
“Abbiamo tante opzioni”, conclude Rubbino, “troveremo una buona soluzione”.
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A cura di Edgar Meyer
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