Eroici volontari: il viaggio di Rumba
Bimba, oggi Rumba, è una delle tre mix Pitbull di circa un mese sottratte a sofferenza e morte certa da una ragazza di Villabate che percorreva la strada accanto alla discarica dove sono state gettate in condizioni pietose e grazie agli eroici volontari della provincia di Palermo.
Con l’aiuto di volontarie locali, le cucciole hanno trovato casa. Fortunate loro, ma per migliaia di cani, soprattutto in Sicilia, l’uomo riserva quotidianamente torture e sofferenza.
La osservo: lei, almeno, è salva
Osservo Rumba, piena di energia che gioca con gli amici pelosi o mentre dorme serena, un profondo senso di colpa mi invade per aver scelto lei, senza poter salvare decine di altri disgraziati in cerca di famiglia tra Gela, Carini, Catania, Palermo, solo nell’ultimo mese.
Troppo spesso i volontari trovano centinaia di cuccioli abbandonati tra strade e palazzi, nelle discariche, in campagna, moribondi.
In Sicilia gli eroici volontari combattono contro l’inferno
Il volontariato siciliano combatte contro l’Inferno dell’indifferenza, dell’assenza di istituzioni, noncuranza dell’autorità di Polizia, contro ignoranza e crudeltà, contro il business dei combattimenti tra cani che alimenta le cucciolate, probabilmente legato anche al business dei canili lager.
Il dramma del canile municipale di Palermo
Le immagini del canile municipale di Palermo che circolano sul web mostrano cani di ogni età, sesso, taglia, legati a catena per mesi, anni, rinchiusi in piccoli spazi che impediscono i movimenti.
I cani non escono mai dalle loro gabbie, salvo quelli che, una tantum, riescono a catturare l’attenzione. Per quei pochi che i volontari salvano, migliaia muoiono in queste condizioni sotto i loro occhi.
Sud: randagismo al collasso
In Sicilia, e in molte altre regioni del Sud, il randagismo ha raggiunto livelli impressionanti, non esiste un supporto dei servizi veterinari Ausl, nessuna campagna sterilizzazione o microchip gratuiti, nessun controllo sull’applicazione delle norme.
Il maltrattamento e l’abbandono degli animali sembra non siano contemplati come reato.
All’impotenza contro il lassismo delle autorità competenti, si aggiungono le difficoltà per portare in adozione gli “eletti” che trovano accoglienza tra Centro e Nord Italia.
Viaggi aerei costosi
I viaggi in aereo sono costosi e le condizioni sono restrittive: l’unica compagnia aerea italiana che accetta cani ha orari rigidi, tratte limitate, scarsa disponibilità di posti, costi proibitivi che si sommano alle spese per cure, microchip e vaccini.
Senza contare lo stress al quale sono sottoposti i pelosetti, in quanto gli aeroporti italiani ancora non dispongono di aree attrezzate per cani in attesa di imbarco o dopo l’atterraggio.
Aeroporti: manca un’area attrezzata
Cani e gatti attesi dalle famiglie adottanti rimangono per ore, giornate intere, a volte, rinchiusi nelle gabbie tra la folla di passeggeri in attesa di partire.
Arrivano a destinazione disorientati e frastornati. I trasportini pagati dai volontari, spesso sono danneggiati e diventano inutilizzabili a causa degli urti tra carico e scarico. Dunque, altre spese.
Istituzioni assenti
Tutto ciò è soltanto di impedimento alle adozioni e un aggravio notevole per i volontari sempre più disperati.
Doveroso un intervento urgente ed efficace delle associazioni nazionali per sollecitare il lavoro di istituzioni e autorità preposte per la lotta al randagismo.
Perché l’associazione “Il mondo di Pluto” a Gela, la comunità de “I canuzzi di Marzia e Maria” di Palermo e tante altre possano resistere in questo scenario apocalittico, è necessario che la legge venga rispettata, ovunque, anche in Sicilia.
Testo e foto di Federica Cuccagna
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