Fase 2: la Lav per l’Animal social bonus e la social card
L’associazione propone a governo e parlamento di includere provvedimenti urgenti per la cura degli animali e le adozioni tra le nuove misure di giustizia sociale
Un buono spesa concesso una tantum – 200 euro per ogni cane e 100 per ogni gatto iscritti all’anagrafe – a tutti i proprietari indigenti e un contributo di 1000 euro (o 500 euro in caso di reddito superiore a 55.001 euro) a chi adotti un animale da un rifugio comunale (somma inferiore a un anno di mantenimento nella struttura pubblica), da spendere in cibo, salute e benessere del pet adottato. Sono le due proposte (Animal social bonus e Quattrozampe social card) per la cura e le adozioni di animali che la Lav ha chiesto al Governo di inserire nella conversione del Decreto Legge “Rilancio Italia”. Lav, inoltre, ha presentato altre due proposte in attuazione del Manifesto “Non torniamo come prima” , lanciato pochi giorni fa, che sottolineano come la tutela degli animali sia essenziale nel contrasto alle nuove povertà.
Gli animali, infatti, sono una componente essenziale del nostro sistema sociale: almeno 7 milioni i cani e 7,5 i gatti che fanno parte delle famiglie italiane, ai quali si sommano circa 46 milioni di altri animali, fra roditori, uccelli e pesci. La loro presenza testimonia una scelta di vita consapevole da parte di 4 persone su 10, tanti sono gli Italiani che ne hanno accolto almeno uno in famiglia (Eurispes 2020). Ecco, quindi, cosa propone Lav:
Fiscalità amica degli animali
Abbassamento dell’Iva per gli alimenti dal 22% al 4%, visto che si tratta di beni primari; aumento della detraibilità fiscale delle spese medico-veterinarie e “Buono spesa animali” da 500 euro per le persone con reddito inferiore a 8.000 euro annui per l’acquisto di cibo, farmaci e spese veterinarie.
Cure sostenibili
Equiparazione terapeutica tra farmaci umani e veterinari di identica composizione; regolamentazione dei farmaci generici anche in veterinaria in modo che abbiano un costo più contenuto. Inoltre, spesso il farmaco veterinario è identico nella composizione a quello umano, ma il veterinario è costretto a prescrivere quello a uso veterinario, molto più costoso.
Bennati, Lav: “È anche un risparmio per lo Stato”
“Sono interventi a favore degli animali, dei cittadini, ma anche delle casse pubbliche”, commenta Roberto Bennati, direttore generale Lav, “le Amministrazioni locali, infatti, spendono ogni anno oltre 130 milioni di euro per la gestione degli animali randagi e non sempre assicurando loro il benessere dovuto. Questo alto costo economico presenta anche il rovescio della medaglia di privare migliaia di animali della libertà e della possibilità di vivere una vita in famiglia”. Per non parlare, poi, di come “la convivenza con gli animali da anni sia svantaggiata dal carico fiscale e dalle norme che regolano il settore farmaceutico veterinario”.Tutti fattori che si abbattono sulle 4 persone su 10 che hanno accolto almeno un animale in Italia, oltre a scoraggiare l’adozione di cani e gatti, strumento fondamentale per combattere il randagismo.
Urgono interventi
“Prendersi cura degli animali”, conclude Bennati, “è una gioia, un dovere morale, una necessità prevista dalla legge, ma anche un impegno economico e mai come in questo difficile momento occorre sostenere i privati che vivono con cani, gatti o altri animali familiari, perché fanno parte del nostro tessuto sociale e sono membri a tutti gli effetti delle famiglie italiane”. Per questo motivo Lav annuncia una campagna a favore di canili, gattili e cittadini in difficoltà, a partire dal mese di luglio e per tutto il 2020, e un’iniziativa dedicata a favorire l’adozione degli animali.
Info: www.lav.it
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