Gli angeli del Nepal
Il 25 aprile la terra nepalese ha tremato per la prima volta, seminando paura e devastazione. Di Lamjung, nel Nepal occidentale, non è rimasto nulla, templi sacri distrutti dalle fondamenta, città e villaggi spazzati via. I morti sono stati oltre 8.600, i feriti oltre 20mila, gli sfollati oltre tre milioni (l’equivalente della popolazione di Roma), le scosse di terremoto diverse nel corso del tempo. La situazione è ancora molto grave, è necessario continuare a fornire aiuti alle persone e sostenere, allo stesso tempo, la ripresa del paese nel lungo termine, soprattutto quella del settore agricolo che prima del terremoto permetteva di vivere a due persone su tre. Si stanno individuando nuove zone più sicure dove spostare le tendopoli, anche in vista delle piogge monsoniche che contribuiranno ancora di più all’emergenza. A farne le spese sono soprattutto i bambini: in 870mila non avranno la possibilità di riprendere il normale percorso scolastico. A tutto ciò si aggiunge una situazione igienico-sanitaria preoccupante così come preoccupante resta l’accesso al cibo e ad una alimentazione adeguata.
HSI e associazioni locali insieme
Tra le vittime del terremoto ci sono anche loro, gli animali, non solo cani, ma anche vacche, capre, asini, galline. Animali rimasti feriti nei crolli, ma anche abbandonati da chi non c’è più o semplicemente ha perso tutto. E così un team di veterinari della Humane Society International (Hsi), insieme all’associazione locale Animal Welfare Network of Nepal, si è dedicato alla cura dei superstiti a quattro zampe. Secondo l’Ong molti animali sono rimasti schiacciati dalle macerie o seppelliti vivi, e quelli sopravvissuti vivono in pessime condizioni, senza cibo e acqua, spesso privi di cure mediche e di un riparo. Non esistono più stalle dove ripararsi. Sono stati ricostruiti rifugi e gli animali sono stati rifocillati. “Abbiamo portato medicinali veterinari, vaccinazioni, apparecchi chirurgici e altre forniture, così abbiamo potuto assistere associazioni animaliste locali delle zone colpite”, ha spiegato l’Hsi. La sua attività consiste proprio nel soccorrere persone e animali vittime di calamità naturali, fornire loro cibo, acqua e cure necessarie, grazie anche al contributo economico derivante dalle donazioni. Tra le organizzazioni animaliste a cui è possibile donare, oltre la Humane Society, vi sono: Animal Nepal, Animal Welfare Network Nepal, World Animal Protection e International Fund for Animal Welfare.
Cani protagonisti nella ricerca
Ma in questa vicenda gli animali non sono solo vittime. I cani hanno partecipato attivamente alle ricerche dei superstiti e le squadre di soccorso hanno potuto contare sull’aiuto di ben 147 cani addestrati alla ricerca di persone tra le macerie, anche se purtroppo non sono stati in molti ad essere ritrovati vivi.
a cura di Federica Forte
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