Insegnare al cane: impariamo da lui
Quando vogliamo che il nostro cane risolva un compito, dobbiamo assicurarci che questo sia a portata del nostro amico. Abbiamo già parlato di questo argomento in un altro articolo, vediamo ora alcuni approfondimenti.
I problemi sono molti
I problemi non sono tutti uguali e quanto maggiore è il problema, tanto maggiore è la difficoltà nel processo di apprendimento. Un problema è sostenibile, vale a dire consente l’apprendimento, quando la forza dell’obiettivo supera il peso della difficoltà del problema stesso. Per tale motivo occorre sempre lavorare su obiettivi corposi laddove desideriamo che il soggetto operi uno sforzo di apprendimento, quando cioè ci aspettiamo un duro lavoro solutivo ovvero di costruzione di una conoscenza complessa. L’obiettivo è sempre legato alle strutture motivazionali dell’individuo, vale a dire a quelle propensioni interne che fanno capo all’innato – come il predatorio, il competitivo, l’esplorativo, il collaborativo, quando parliamo di cane.
Motivazione e caratteristiche
Conoscendo le caratteristiche motivazionali di quel particolare soggetto, in riferimento ai connotati di razza o di individuo, è indispensabile pertanto ingaggiare su motivazioni forti, allorché ci si confronta con problemi complessi, appoggiandosi al contrario su motivazioni più deboli se il problema è più semplice. In tal modo realizziamo il criterio di sostenibilità dell’apprendimento.
Sostenibilità e affrontabilità
Il secondo criterio da prendere in considerazione è quello di affrontabilità del processo solutivo. Se vi è sostenibilità, l’animale s’immerge nel problema – cerca cioè di trovare una soluzione, s’impegna per poter raggiungere l’obiettivo – ma non è detto che poi effettivamente raggiunga la soluzione. Questa è possibile solo se l’individuo è in possesso dei requisiti solutivi di base: è facile affrontare il decimo piolo di una scala se siamo sul nono gradino. L’affrontabilità ci parla pertanto di gradualità dei processi di apprendimento giacché, come abbiamo visto, ogni conoscenza altro non è che una modificazione di una risorsa precedente. Infine, perché un problema sia solvibile è indispensabile che l’animale sia nelle migliori condizioni emozionali per poterlo fare. Scopo di ogni maestro è pertanto quello di favorire l’apprendimento realizzando appieno i criteri di sostenibilità e affrontabilità.
a cura di Roberto Marchesini, Direttore del Siua (www.siua.it)
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