La Marcia dei Pinguini – Il Richiamo

di Maria Paola Gianni

La Marcia dei Pinguini

01Dopo La Marcia dei Pinguini torna una nuova avanzata. Si tratta del sequel dell’emozionante e spettacolare film già campione d’incassi in Italia, dal titolo La Marcia dei Pinguini: Il Richiamo.

Credo che l’umanità non sarebbe la stessa senza i pinguini. La stretta vicinanza agli esseri umani, la silhouette che ricorda la nostra, il ritmo nel camminare uguale al nostro sono incredibili”, commenta il regista premio Oscar Luc Jacquet, che aggiunge, entusiasta: “Niente mi commuove più di stare vicino a loro e spero con La Marcia dei Piguini – Il Richiamo di condividere con molti l’emozione e la felicità che questi animali mi regalano. Hanno lasciato in me i ricordi più belli. Sapere che esistono apre i nostri orizzonti, ci fa sognare”.

Nel 2005 l’Oscar

Era il 2005 quando Luc Jacquet portò nei cinema “La Marcia dei Pinguini”, documentario sui pinguini imperatori e sulla migrazione che compiono per riprodursi.

Narrato in originale dal grande attore e regista americano Morgan Freeman e, in italiano, dal nostro Fiorello, showman e conduttore radiotelevisivo, il film fu un incredibile successo al botteghino italiano e venne premiato con l’Oscar 2006 come miglior documentario.

Le difficoltà del primo film

Ma partiamo dall’inizio. Tutto iniziò quindici anni fa, nel 2002. Per chi l’ha diretto e anche per chi l’ha prodotto era la prima volta, il primo film destinato al cinema. Così partì questa produzione atipica, inviando, per dodici mesi in Antartide, una piccola troupe per riprendere una storia unica.La Marcia dei Pinguini

Alla vista della lotta dei pinguini sulla banchisa per la sopravvivenza hanno dovuto trasformare la vita quotidiana nella “Marcia dei produttori”, come hanno raccontato loro stessi, per far fronte a tutte le difficoltà tecniche, logistiche e finanziarie. Alcuni partner cinematografici non presero sul serio la loro storia sui pinguini e si tirarono indietro.

I troppi debiti rischiarono di far saltar tutto. Finché un giorno incontrarono Jean François Camilleri, a quei tempi direttore della distribuzione di Disney France Studios.

Sebbene, per convincerlo, si sia dovuto, nel suo ufficio, mimare il passaggio di uova fra un pinguino e l’altro, è stato il primo a intravedere in questo progetto la forza di farne un film. Ritrovata la fiducia, abbiamo potuto trovare altri partner e abbiamo ripreso la produzione, spiegano i produttori.

Successo inaspettato

Quando il 26 gennaio 2005 uscì nelle sale, nessuno avrebbe mai immaginato un’accoglienza così eccezionale da parte del pubblico. E i riconoscimenti iniziarono ad arrivare, uno dopo l’altro.

Dal premio musicale francese dei “Victoires de la musique” a Emilie Simon al “César” e altri premi internazionali, fino all’ambito premio Oscar hollywoodiano.

Si torna tra i ghiacci

A dodici anni di distanza, il regista Luc Jacquet ci riporta tra i ghiacci con la magia delle riprese ad alta definizione e l’utilizzo di innovative camere subacquee e droni, per una nuova avventura alla scoperta dell’Antartide. Riprese dello scorso inverno durata per oltre due mesi, interamente in 4K e in condizioni incredibilmente avverse.

Il regista ci conduce nelle profondità del mare e in luoghi inaccessibili all’uomo, per mostrare la battaglia dei pinguini che lottano per la sopravvivenza e per rinnovare il miracolo della vita. Il film è uscito nelle sale cinematografiche dal 23 febbraio, distribuito da “Notorious Pictures”.La Marcia dei Pinguini

Attraverso gli occhi di un pinguino

Protagonista un giovane pinguino che intraprende il suo primo viaggio insieme ai propri simili per una destinazione sconosciuta, guidato solo dall’istinto. Attraverso gli occhi e i ricordi di un pinguino anziano, lo spettatore potrà osservare da vicino questo momento decisivo della vita delcucciolo. Uno straordinario viaggio e grandi sfide, un percorso tra i paesaggi effimeri dell’Antartide, nella morsa di freddo e di vento, sarà come tuffarsi con il pinguino protagonista negli inesplorati fondali marini.

Ben 12 anni dopo La Marcia dei Pinguini ritrovo i pinguini imperatori durante la spedizione Wild- Touch Antarctica. È una felicità assoluta averli visti di nuovo. L’attrazione che provo per loro è rimasta intatta”, spiega il regista Luc Jacquet, che aggiunge: Essere in contatto con i pinguini imperatori costituisce un vero incontro. Si mostrano amichevoli verso di noi e questo è molto raro. Noi siamo dei predatori e gli animali fuggono via. I pinguini ci tollerano, anzi, sono curiosi, si avvicinano, sono veramente animali particolari. Non ho un ricordo più bello di quello di passeggiare sulla banchisa, di essere raggiunto da un pinguino e di condividere insieme a lui una parte del tragitto. È un privilegio immenso poter vivere questo momento con gli spettatori e di continuare l’avventura”.

Altissima risoluzione in 4K

Nella sua ultima spedizione il regista ha potuto girare in risoluzione 4K, offrendo così una qualità dell’immagine migliore. Le attuali attrezzature tecniche, come i droni, gli hanno permesso di fare delle riprese mozzafiato dell’Antartide in tutta la sua maestosità.

Sulla banchisa, in questa spedizione, accompagnato da subacquei come Laurent Ballesta eYanick Gentil, il regista è riuscito a riprendere sotto i ghiacciai ciò che forse è la cosa più sorprendente del pinguino imperatore: la sua metamorfosi e l’incredibile grazia nell’acqua.

Mai riprese così in profondità

Nessuno prima di allora si era immerso così in profondità e così a lungo nell’Oceano polare australe. Come racconta Luc Jacquet, è stato estenuante, per tre ore nell’acqua occorrevano sei ore di preparazione, poi sei ore di pausa e di riassesto dopo l’immersione.

La Marcia dei Pinguini Per resistere al freddo, i subacquei erano equipaggiati di strati di vestiti sovrapposti, ai quali veni- vano aggiunti cappucci, guanti, attrezzature per la respirazione e quelle per le riprese. In pratica, 90 kg di materiali sulle spalle. Il minimo movimento era complicato. Pochi uomini sono in grado di realizzare questo tipo d’immersioni rischiose e impegnative. Ci vogliono fermezza mentale, una grande esperienza, un’eccellente conoscenza delle attrezzature e una condizione fisica impeccabile.

Una volta sotto l’acqua, il minimo errore può essere fatale. In certi momenti la paura ha preso il sopravvento.

Pif è la voce del protagonista

A raccontare le avventure del giovane pinguino, che intraprende il suo primo viaggio per una destinazione sconosciuta, sarà il conduttore televisivo, attore e regista Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif.

Il pinguino imperatore

Il pinguino imperatore è un uccello che in media misura poco più di un metro. Appartiene alla famiglia dei vertebrati e sopravvive laddove nessun essere vivente è in grado.

Ogni anno, dopo una breve pausa estiva, al cominciare dell’inverno – quando tutti gli altri animali hanno abbandonato quei luoghi – l’imperatore ritorna sul Continente Bianco per dare la vita, una storia che dura da milioni di anni.

Ciclo della vita

È in pieno inverno australe, durante la notte crepuscolare e il freddo glaciale che il pulcino imperatore esce dal suo guscio.

A luglio resta protetto sotto uno strato di pelle del padre, al caldo, nella tasca incubatrice, in attesa del ritorno della madre che si è diretta verso l’oceano per sfamarsi e raccogliere provvigioni. Se la madre tarda La Marcia dei Pinguini a tornare, il maschio, nonostante i quattro mesi di digiuno, sfama il pulcino con la sua ultima riserva di cibo.

Alla fine di agosto, il pulcino – che ha poco più di un mese – è termicamente autonomo. I genitori possono ormai lasciarlo solo nella colonia.

A ottobre arriva la primavera: il pulcino comincia a fare la muta. Poco a poco, i genitori smettono di sfamarlo e abbandonano la colonia. Lasciato a se stesso, il cucciolo viaggia per un po’ fino a raggiungere il bordo della banchisa. Passano alcuni giorni prima che compia il grande salto.

In seguito, in un giorno di aprile, questo pulcino – diventato un giovane adulto – ritorna, come gli altri, sul continente per riprodursi. Per giorni, cammina in colonna per raggiungere la pinguinaia, dove la colonia si riunisce ogni anno.

 

 

 

A cura di Maria Paola Gianni

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