Lupo disabile difeso dal branco
Ricordiamo tutti lo straordinario evento della nascita dei cinque cuccioli di lupo nella riserva naturale della Lipu di Castel di Guido, alle porte di Roma, figli di mamma Aurelia, di circa tre anni, e papà Numa, circa quattro anni. Uno dei cinque lupetti, però, è disabile, ha una paralisi alle zampe posteriori, le trascina letteralmente. La causa potrebbe essere un trauma o una malattia degenerativa del sistema nervoso. Secondo lo zoologo Marco Antonelli, “è improbabile che arriverà all’età adulta e di sicuro non potrà abbandonare l’oasi”.
Il gruppo lo accudisce
Di solito in natura, secondo la legge della sopravvivenza, il piccolo più debole non sopravvive e ce la fa solo il più forte. Ma in questo caso, unico documentato in Italia, si nota un comportamento mai registrato prima: il piccolo, nonostante tutto, è cresciuto assieme al branco, aiutato ad alimentarsi, accolto e coinvolto nelle dinamiche di gruppo, malgrado si muova solo con le zampe anteriori, quindi diverso dal resto della famiglia. È un fatto eccezionale: il lupetto è arrivato in salute all’età di circa nove mesi, stando agli ultimi avvistamenti di Marco Antonelli, naturalista dell’oasi Lipu.
Proteggere lupi e allevatori si può
Così, per proteggere il nuovo branco, che dopo almeno un secolo ha deciso di ricolonizzare questa zona in periferia di Roma, la Lega Italiana Protezione Uccelli ha organizzato un incontro coinvolgendo esperti, allevatori e istituzioni. Durante la presentazione dell’evento, la responsabile del centro Alessia De Lorenzis ha sottolineato come “questo ritorno del lupo a Roma” sia “una perla di valore per la città e motivo di vanto e orgoglio per tutta la nazione. I piccoli stanno diventando quasi adulti, anche per noi è sempre più difficile riprenderli tutti insieme, perché stanno crescendo”. “È importante proteggere sia i lupi che gli allevatori”, ha detto, “puntando sull’informazione corretta, sulla prevenzione (recinzioni e cani da guardiania) e sul contrastare il fenomeno del randagismo e del vagantismo per scongiurare la nascita di ibridi”.
Lupo, regolatore biologico dei cinghiali
“Il lupo è ritornato a Roma”, commenta il presidente Lipu Fulvio Mamone Capria, “è una cosa straordinaria per tutti e infatti noi della Lipu stiamo sensibilizzando la cittadinanza, ma soprattutto gli allevatori, perché la convivenza è possibile, bisogna fermare il bracconaggio, atti illegali che possono mettere a rischio il ritorno di questo grande e bellissimo predatore. Il fenomeno del bracconaggio è diffuso in tutto il territorio laziale e si contano eventi del genere anche a Tragliatella, zona nord di Roma. Atti vili e reati perseguibili penalmente”.
Durante il dibattito è stato sottolineato che il lupo potrebbe essere la soluzione naturale al sovrappopolamento del cinghiale, causato dagli stessi cacciatori che lo hanno reintrodotto per meri motivi venatori e, quindi, un regolatore biologico di un problema che non va risolto con i fucili, ma con la ragione.
Il modello di difesattiva
Il lupo non è pericoloso. Basta vedere l’esempio virtuoso di un’associazione di allevatori toscani. Come spiega Francesca Barzagli, presidente di DifesAttiva, “abbiamo affrontato e ridotto il problema con recinzioni, ricoveri notturni e cani da guardiania. Visto che a Castel di Guido il danno non è ancora così elevato come in provincia di Grosseto, prevenire prendendo il nostro esempio può essere utile”.
E le Istituzioni finalmente si stanno muovendo, come afferma Vito Consoli, direttore regionale della Direzione Ambiente e Sistemi naturali, “è in discussione l’approvazione da parte delle regioni di un piano di conservazione del lupo, che merita tutela e soprattutto una comunicazione adeguata. Nessuno deve pensare che si possa e voglia controllare la popolazione dei lupi, in Italia non è possibile, la legge non lo consente e neanche il piano”.
Luigi Molinari del Wolf Appenine Center (Wac), infine, parlando del fenomeno degli ibridi, ha spiegato la loro importanza per il branco, però una volta sterilizzati. Insomma, a Roma, e non solo, si respira un’aria di cambiamento, di cultura e di amore per il lupo, che è tornato tra noi, anche con comportamenti nuovi e con nuove prospettive, quelle di vivere.
di Mauro Bassano, educatore ufficiale Enci e presidente del Dog Village – foto di Andrea Benvenuti, Oasi Lipu Castel di Guido
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