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Pet soldato in licenza: la salvezza dalla guerra in Italia

di Claudia Ferronato

pet soldato

Pet soldato: o per meglio dire soldati.

Salvi dalla guerra, dall’Afghanistan in Italia: i tre gatti Cleopatra, Reddy, Pers e la cagnetta di Kabul, Arena, finalmente riuniti alle famiglie adottive grazie a Enpa e Nowzad.
Sono atterrati in perfetto orario con un volo Turkish Airlines, i quattro “trovatelli” che Enpa e Nowzad hanno salvato dalla guerra in Afghanistan.
Gli animali sono un po’ stanchi, ma in buone condizioni anche grazie alle cure della Bliss Pet Services, che ne ha seguito il viaggio.
Si tratta dei gatti Cleopatra, Reddy e Pers, e della cagnetta Arena, che hanno vissuto in Afghanistan e che si sono finalmente riuniti alle loro famiglie adottive.
Quegli stessi militari che li hanno accuditi con tanta cura e amore durante la loro missione nel Paese asiatico.

pet soldato

Come Bruno e Chiara

Inevitabilmente, il pensiero torna ai due cani di Bala Murghab, Bruno e Chiara, messi in salvo sempre da Enpa e Nowzad, e poi felicemente adottati in Italia.
Era il 2012.
Sei anni dopo la storia si ripete con un nuovo ponte aereo tra Roma e Kabul.
Lo hanno organizzato, le due associazioni per una richiesta d’aiuto giunta a Carla Rocchi, presidente dell’Ente Nazionale Protezione Animali.

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La gatta Cleopatra

Richiesta sollecitata da uno dei nostri militari che aveva creato un legame speciale con una bellissima gatta tigrata.
L’aveva chiamata Cleopatra e, quando poteva, la coccolava, l’accudiva, le dava tutte le  attenzioni di cui lei avesse bisogno.
Ma di lì a pochi mesi, il papà adottivo della gatta sarebbe dovuto tornare in Italia.
Questo per Cleopatra, sola, sotto le bombe, in un ambiente ostile agli animali, avrebbe significato una condanna a morte.
Così il nostro militare, che non aveva mai dimenticato i due cagnoni di Bala Murghab, decide di chiedere aiuto a Carla Rocchi.

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La risposta immediata di Enpa

La risposta di Enpa arriva subito.
Con il sostegno del progetto “Rete Solidale” e dell’Unità di Intervento Nazionale, Carla Rocchi riapre immediatamente il canale di collaborazione con Nowzad.
L’associazione angloamericana opera in Afghanistan per sostegno agli animali randagi e per il rimpatrio di quelli adottati in loco dai militari.
E insieme organizzano il recupero della gatta.
L’operazione, però, si complica non poco, perché Cleopatra non è l’unica a dover lasciare il paese.
Ci sono anche i gatti Reddy e Pers, curati da un altro militare.
E c’è pure la cagnetta Arena, “trovatella” e mamma di sette splendidi cuccioli.
Enpa e Nowzad sono comunque determinate: nessuno di loro deve essere abbandonato a sé stesso.

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Scatta il recupero

E così tra fine ottobre e i primi di novembre scatta il recupero.
Un volontario di Nowzad mette in sicurezza i gatti e i cani, e li porta nella struttura protetta gestita da Nowzad.
Gli animali restano qui per alcuni mesi, il tempo necessario all’osservazione veterinaria e a completare le procedure di trasferimento.
I “genitori adottivi”, nel frattempo, tornano in Italia.
Per i gatti il tempo trascorre sereno.
Non altrettanto per Arena, colpita, insieme ai suoi cuccioli, da una brutta patologia.
Sopravvivono solo in tre: mamma-cane e due piccoli.
Il tanto atteso via libera alla partenza arriva in un pomeriggio di inizio aprile.
Ma non per tutti: i due cuccioli restano infatti a Kabul, in attesa di essere nelle condizioni di sostenere un viaggio così faticoso.
Intanto Enpa ha già iniziato a organizzare anche la loro la procedura di trasferimento.
Invece, per Cleopatra, Reddy, Pers e Arena il cerchio si è appena chiuso.
E iniziano una nuova vita in Italia, finalmente al riparo dalle bombe e dalla crudeltà della guerra.

Rocchi: “vivranno sereni, è una grande gioia”

“Ringrazio di cuore Nowzad e tutte le istituzioni e le persone che ci hanno permesso di regalare un futuro a questi animali, rendendo possibile il loro trasferimento in Italia”

commenta Carla Rocchi, che aggiunge:

“Un ringraziamento va ai nostri sostenitori: senza il loro sostegno non avremmo mai potuto organizzare operazioni così complesse e impegnative.
Non è la prima volta che ci occupiamo del rimpatrio di cani e gatti ‘adottati’ dai militari all’estero.
Lo abbiamo fatto con Bruno e Chiara e con altri animali in Kosovo.
Al governo appena costituito chiedo un forte impegno.
E cioè che si assicuri ai militari in rientro di non abbandonare gli animali, loro fedeli compagni, in zona di missione.
Un ringraziamento va alla Bliss Pet Services, la società che ha seguito il viaggio degli animali”.

Info:
Enpa

Nowzad

di Lucrezia Castello

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