Quattro volte Paperino in mostra a Milano
Paperino è il papero con la casacca da marinaio, di gran lunga il personaggio preferito dei lettori del settimanale Topolino: lo rivela un sondaggio realizzato in occasione dell’uscita del numero 3000 ed è il protagonista della mostra a Milano, Quattro volte Paperino.
Ma quanti sono questi Paperini?
Oltre a quello classico, il noto papero collerico, pigro, ma anche generoso, che tutti noi conosciamo, c’è Paperinik, l’eroico difensore della città di Paperopoli, e poi Pk, la versione supereroistica di Paperinik e, infine, DoubleDuck, intrepido agente segreto.
Quattro anime che hanno conquistato l’immaginario di tre generazioni. Da quel lontano 1934 in cui Paperino si presentò al pubblico per la prima volta a oggi con l’uscita della nuova saga di Pk e l’anteprima delle nuove avventure di DoubleDuck, previste per la primavera 2017.
La mostra Quattro volte Paperino è un percorso espositivo originale che per la prima volta, attraverso l’esposizione di albi rari, giornali d’epoca, filmati, tavole originali, gadget e memorabilia introvabili, presenta tutte le anime di questo personaggio così amato dal grande pubblico.
L’evento, allestito da Wow Spazio Fumetto di Milano si può ammirare fino al 29 gennaio ed è realizzato in collaborazione con la redazione del settimanale Topolino e Pixartprinting.
Gli albori
Ma come nasce Paperino? Nel lontano 9 giugno 1934 debutta nei cinema statunitensi il cortometraggio d’animazione The Wise Little Hen (La gallinella saggia).
Basato su una fiaba molto popolare, la storia racconta di una saggia gallinella e dei suoi tentativi di far lavorare due incorreggibili pigroni, un maiale di nome Meo Porcello e un papero di nome Paperino.
All’inizio ha un lungo becco
In quel papero c’è qualcosa di speciale. Graficamente è molto diverso dal personaggio di oggi, ha un lungo becco e le sue mani somigliano molto alle ali di una papera.
Se nella sua prima apparizione si mostra come un incorreggibile pigrone, già nel secondo cortometraggio, “Orphan’s Benefit”, lo vediamo fare uno dei gesti che lo renderanno famoso, saltellando e menando pugni all’aria, tutto arrabbiato.
Scuola italiana del fumetto Disney
Nel nostro Paese Federico Pedrocchi, scrittore, disegnatore, responsabile di tutte le testate a fumetti della casa editrice Mondadori (dove lavora dal 1935) è il primo a intuire che Paperino ha delle grandi potenzialità, intitolandogli nel 1937 una testata a fumetti e rendendolo, per la prima volta nel mondo, il protagonista assoluto di storie avventurose.
Vittima dello Zio Paperone e del cugino Gastone
Sono le premesse per la “scuola italiana” del fumetto Disney, autori del nostro Paese che, passato il dopoguerra, si concentreranno su alcuni aspetti del suo carattere: costantemente bersagliato dalla mala sorte e sempre destinato al ruolo di perdente, Paperino è spesso la vittima dello zio Paperone e del cugino Gastone.
Romantico, simpatico e avventuroso
Negli anni nuove generazioni di autori hanno raccontato un altro Paperino, romantico, avventuroso, simpaticissimo, capace ogni tanto anche di vincere.
È il personaggio che compare oggi sul settimanale Topolino, diverso ormai dal papero pigro e sfortunato di decenni fa.
E proprio gli autori italiani, che più di tutti hanno imparato a mostrare le sfaccettature del carattere di Paperino, hanno creato le sue altre identità che vengono raccontate in mostra.
Sfortunato, ma ottimista
Perché si arrivi a un Paperino davvero “a tutto tondo” negli Stati Uniti occorre aspettare il 1942, col fumettista Carl Barks.
In centinaia di storie, Barks espande il mondo di Paperino, gli crea intorno tanti altri personaggi, da zio Paperone al fortunatissimo cugino Gastone, ma soprattutto gli dona un carattere pieno di sfaccettature e contrasti, sempre più simile a quello di ognuno di noi.
Nelle sue mani, Paperino si dà un gran da fare, si cimenta in mestieri insoliti che riesce a padroneggiare con maestria, prima che un colpo di sfortuna faccia fallire la sua mirabolante impresa. Ma non si perde mai d’animo, perché è un grande ottimista.
Paperinik, il diabolico vendicatore
Negli anni Sessanta, Paperino è un beniamino dei lettori nonostante sia un eterno perdente, e tantissime lettere arrivano alla redazione del settimanale Topolino chiedendo di fare finalmente vincere Paperino.
Da questo spunto nasce “Paperinik”, il diabolico vendicatore (1969), in una storia nata da un’idea di Elisa Penna, scritta da Guido Martina e disegnata da Giovan Battista Carpi.
Nelle sue prime storie Paperino/Paperinik, in veste di ladro imprendibile ispirato a Diabolik, si prende parecchie soddisfazioni, facendo fare brutta figura a zio e cugino e diventando finalmente un vincente, almeno agli occhi dei lettori.
Visto il successo riscosso, le storie di Paperinik diventano un appuntamento costante, mentre il personaggio si evolve rapidamente, diventando presto il difensore di Paperopoli, un supereroe mascherato che protegge la città da malviventi e criminali, spesso salvando proprio lo zio Paperone, minacciato da Bassotti, Rockerduck e malviventi vari.
Col passare degli anni il cast si allarga a Paperinika, Tuba Mascherata, Inquinator, Spectrus e molti altri.
PK, in lotta contro gli alieni
Paperinik diventa così Pk, in lotta contro crudeli alieni con l’aiuto di un’intelligenza artificiale chiamata Uno.
Le storie sono molto innovative per lo stile Disney, con disegni e colori ispirati ai fumetti di supereroi.
Nelle sue nuove avventure, Pikappa combatte invasori alieni, intelligenze artificiali impazzite, pirati temporali e cellule terroristiche, in uno scenario fantascientifico completamente inedito per il fumetto Disney.
DoubleDuck, il papero James Bond
Nel 2008 nasce DoubleDuck, ultima incarnazione del personaggio, questa volta trasformato in un agente segreto, divertente omaggio a 007, una spia che lavora per la misteriosa Agenzia, in lotta contro la pericolosa Organizzazione.
Gli autori si sono ispirati a James Bond per costruire quest’ultima “faccia” di Paperino.
Quattro volte Paperino a Milano
Il percorso espositivo ricostruisce la carriera di Paperino attraverso tavole originali, giornali e libretti d’epoca, riproduzioni di albi, ingrandimenti scenografici, contributi video, documenti storici, gadget e memorabilia.
Ogni sezione della mostra, ognuna curata da un esperto diverso di ogni singolo “personaggio”, è introdotta da pannelli che presentano il personaggio, il cast e le storie da leggere assolutamente per conoscerlo.
Durante la mostra si tengono anche eventi, incontri con autori e laboratori di disegno a tema per imparare a disegnare Paperino, Qui, Quo, Qua, Zio Paperone, ma anche Paperinik, i malvagi Evroniani o DoubleDuck. C’è tutto sul sito.
Paperino Classico
La prima sezione della mostra, curata da Luigi Bona, direttore di Wow Spazio Fumetto, è dedicata al Paperino classico: nascita, evoluzione grafica e caratteriale, avventure più famose, con particolare attenzione sulla produzione italiana, fiore all’occhiello del fumetto Disney a livello mondiale.
Con le avventure di zio Paperone, le scorribande col cugino Paperoga e gli accostamenti di Paperino a personaggi come Renzo Tramaglino o Don Chisciotte.
Disegni di autori USA e italiani
In mostra sono esposti anche disegni originali dei grandi autori americani: Al Taliaferro, primo autore dei fumetti di Donald Duck per i quotidiani statunitensi, Carl Barks, creatore di Paperone e primo autore a indagare la personalità di Paperino, e Don Rosa, fumettista contemporaneo che si rifà a Barks per le sue avventure.
Inoltre, sono presenti tavole di Maestri Disney italiani come Romano Scarpa, Luciano Bottaro, Giorgio Cavazzano, Pier Lorenzo De Vita, Giovan Battista Carpi e Corrado Mastantuono.
Il primo numero originale
Grazie all’archivio della Fondazione Franco Fossati sono esposti pezzi davvero rari come il primo numero di Paperino giornale, il primo giornale a fumetti al mondo intitolato a Paperino, insieme ad alcuni preziosidocumenti storici e inediti.
Paperinik, vendicatore e supereroe
La seconda sezione, curata da Luca Bertuzzi, è dedicata a Paperinik: partendo dagli esordi più cupi e noir, quando si faceva chiamare Diabolico Vendicatore e vendicava i torti subiti da Paperino, fino ad arrivare all’impavido supereroe dei nostri giorni, in cui ha spesso dovuto affrontare “minacce” assai concrete e quotidiane, dalle diete dimagranti all’inquinamento selvaggio.
Sono presentati i malvagi criminali che minacciano la tranquillità di Paperopoli e gli straordinari gadget ideati dal geniale Archimede Pitagorico.
PK e il murale
La terza sezione, curata da Alberto Brambilla, è dedicata a Pk, di cui nel 2016 ricorre il ventennale e presente in pianta stabile dal 2014 a Wow Spazio Fumetto grazie al murale realizzato da Claudio Sciarrone sul muro esterno del museo, meta ormai di “pellegrinaggi” da parte dei fan, i cosiddetti Pkers.
DoubleDuck, l’agente segreto
L’ultima sezione, curata da Riccardo Mazzoni, è riservata a DoubleDuck, il nome in codice di Paperino quando fa l’agente segreto per l’Agenzia.
In mostra vengono raccontate le sue avventure migliori, con particolare attenzione ai tanti riferimenti alla saga spionistica più famosa del mondo, quella dell’agente 007.
L’attenta indagine “bondiana” delle sue avventure, che comprende anche i tanti omaggi ad altri film di spionaggio e serie televisive, è accompagnata da una selezione di copertine originali di Andrea Freccero per le edizioni italiane e estere di Dd.
Ogni area della mostra è unica, grazie a magni ci ingrandimenti su tela e installazioni prodotte dal museo, in collaborazione con Pixartprinting.
A cura di Lucrezia Castello
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