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San Marino e l’orso, l’amicizia tra storia e leggenda

di Claudia Ferronato

San Marino

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Arriva l’estate, è tempo di viaggiare, magari verso la spiaggia

Se, ad esempio, andrete in vacanza sulla costa adriatica, non resisterete a farvi un giro a San Marino.
Lungo le vie vi accorgerete che quasi tutto il borgo è dedicato al santo Marino, fondatore del piccolo regno.
Se, però, presterete più attenzione, noterete alcuni angoli dedicati al Santo e a un orso, con cui avrebbe vissuto proprio su questo monte.

San Marino

Il bassorilievo sotto al portico

Arrivando nel micro Stato montuoso, in piazza Titano, sotto il portico della galleria della Cassa di risparmio, si
trova questo bassorilievo che narra la leggenda dell’addestramento dell’orso da parte di San Marino.

Animali e Santi

Una leggenda, questa di San Marino, simile a quelle di San Romedio e Sant’Olcese, dove si narra, più o meno, la stessa storia.
E cioè l’incontro di ciascun santo con un orso feroce che, ammansito, gli diventa amico.
Episodi che dimostrano il potere divino di questi uomini straordinari.
Sono però anche chiara metafora della figura del santo cristiano che “ammaestrava” i primitivi abitanti del luogo verso il nuovo credo.
Ed ecco che nelle tradizioni troviamo santi che fanno amicizia coi lupi, come San Francesco, Sant’Amico e Sant’Ugo.
A volte sono aiutati dagli animali stessi, come San Rocco e il cane, a volte guaritori come Sant’Antonio e il maiale.

La leggenda dell’orso

Siamo nel 300 d. C. circa e Marino, dopo essersi rifugiato sui monti in preghiera e solitudine, venne chiamato dal Vescovo di Rimini, Gaudenzio.
Dopo l’incontro, Marino, durante il ritorno al monte, trovò la propria casa occupata da un orso, che senza troppi complimenti aveva divorato il suo asino.
Il Santo, senza preoccupazione, si avvicinò, cercando un dialogo con il feroce animale.
Gli disse che aveva fatto una cosa molto antipatica, alla quale doveva rimediare prendendo il posto dell’asino che si era mangiato.
L’orso, anziché aggredirlo, sembrò capire, gli diede ragione e fece proprio come richiesto, facendosi sellare e imbrigliare, divenendo da quel momento l’aiutante del santo.

Rufo,  San Marino e l’orso

Ma esiste un altro racconto che presenta la stessa leggenda in modo diverso e con più “azione”.
Marino, in realtà, avrebbe incontrato l’orso mentre percorreva le strade nel bosco con il suo asinello per trovare rifugio scappando dalle persecuzioni cristiane.
Portava con sé i pesanti ferri del mestiere.

Il bosco era pericoloso non solo per gli animali feroci, ma anche per la presenza di briganti.

Erano sempre in agguato per depredare pellegrini di passaggio.
Già in passato Marino fu aggredito, ma col suo fare tranquillo e “santo” riuscì ad ammansire anche il ladro più efferato.
Ma questa volta era il turno di Rufo, un famoso ladrone che conosceva le sante doti di Marino.
Il malfattore voleva rapirlo per portarlo ai persecutori e riscuotere la ricompensa.
E infatti intimò ai suoi compari di non ucciderlo, ma di prenderlo vivo e, soprattutto, di non ascoltarlo o guardarlo negli occhi per via del suo potere ipnotico.
Marino stava giungendo all’appuntamento con i briganti, inconsapevole di ciò che lo attendeva.
Uscì, però, dal sentiero per dissetarsi e nutrirsi di bacche e fragole, lasciando l’asino legato a un albero, ma al ritorno trovò il povero animale divorato da un orso.

L’arte di ammansire

Marino, anziché fuggire, gli si avvicinò, nonostante paresse assai minaccioso.
Il Santo, con la mano piena di fragole, si rivolse all’animale dicendogli che se aveva fame doveva mangiare quei frutti.
L’orso da violento divenne mansueto e si nutrì davvero delle fragole del santo.
Marino accarezzandolo gli disse di prendere il posto del suo povero asinello al quale avrebbe dato sepoltura. Continuando ilcammino a dorso dell’orso, arrivò nei pressi dell’agguato organizzato da Rufo.
Questi gli saltò addosso, mai immaginando che il destriero di Marino fosse un orso.
L’animale spaventò e mise in fuga tutti i furfanti, scappati a gambe levate fino al porto di Rimini.
San Marino con questa leggenda ci insegna che una convivenza con questi meravigliosi animali è possibile.
Anche fare amicizia con un orso, perché questo regno è magico, incastonato tra natura e libertà.

di Isabella Dalla Vecchia, Oipa

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