Un appello per fermare la stagione di caccia
L’apertura della stagione di caccia, se unita all’emergenza idrica e al problema degli incendi che stanno distruggendo migliaia di ettari di boschi, rappresenta l’ennesima minaccia per la fauna nostrana.
A dirlo sono le associazioni ambientaliste e animaliste Enpa, Lav, Lipu e Lndc, che, in estate, avevano già lanciato un appello al governo.
Si calcola che gli animali destinati a cadere vittime della prossima stagione venatoria, siano oltre 100 milioni, di cui 6 solo di uccelli sterminati ogni anno dal bracconaggio.
Sono circa 650mila i cacciatori che potrebbero invadere campagne e colline, creando un’altra vera e propria “calamità innaturale”.
Emergenza incendi
Nel 2017 sono andati a fuoco 117.579 ettari di boschi. I roghi hanno superato di gran lunga quelli degli anni precedenti, con una concentrazione impressionante nel mese di luglio. Si stima che, considerando una presenza media di 400 animali di ogni specie per ettaro, più di 40 milioni di esseri viventi abbiano perso la vita a causa degli incendi.
Siccità
L’emergenza idrica ha messo in ginocchio tutto lo Stivale. In particolare, le Regioni più colpite dalla siccità sono state: Sicilia, Calabria, Sardegna, Marche, Lazio, Molise, Puglia, Emilia Romagna, Veneto, Toscana e ovviamente Campania, dove buona parte del Parco Nazionale del Vesuvio è stata incenerita dalle fiamme.
Un nuovo appello
“Chiediamo che il governo risponda alla nostra richiesta di annullamento della stagione di caccia, perché finora non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Si preannuncia un vero e proprio disastro ambientale.”
Il messaggio è chiaro, non resta che attendere.
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