Vivisezione: in vigore la nuova legge
Entrato in vigore da alcuni giorni il nuovo Decreto legislativo che regolamenterà la sperimentazione animale nel nostro Paese.
Il 29 marzo scorso è stata approvata la nuova legge che regolamenterà il ricorso alla vivisezione in Italia. Frutto di anni di intenso dibattito, il nuovo testo non introduce lo stop definitivo a questa pratica, ma vede l’inserimento di numerosi punti rispetto alla Direttiva 2010/63UE, che pongono degli stretti vincoli al ricorso al modello animale, incoraggiando inoltre il ricorso a metodi alternativi.
Obiettivi molto importanti raggiunti grazie al lavoro delle associazioni animaliste, alla pressione dell’opinione pubblica e di numerosi ricercatori e medici che hanno espresso il loro no ad una pratica ritenuta obsoleta e inutile.
Il testo approvato dal Ministro della Salute Lorenzin, dopo la battaglia durata mesi sul rispetto dell’articolo 13 della Legge delega n.96 del 2013, rispecchia i principi espressi a livello internazionale che indicano i metodi alternativi come prioritari rispetto all’uso di animali, definendo quest’ultimi come esseri senzienti.
In Italia non sarà più possibile, per legge:
- allevare cani, gatti e primati da laboratorio
- effettuare esperimenti su scimmie antropomorfe (scimpanzè, oranghi, gorilla, gibboni, bonobo)
- effettuare esperimenti per la produzione e il controllo di materiale bellico
- effettuare esercitazioni su animali per la didattica, ad eccezione dei corsi universitari per la medicina veterinaria. Il divieto si applica anche alle scuole primarie e secondarie
- ostacolare i metodi alternativi e sostitutivi poiché vi sarà un Fondo per il loro sviluppo, pari al 50 per cento del fondo di rotazione di cui all’articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183
- riusare animali in esperimenti con livello di dolore grave, a partire dal 1° gennaio 2017
- ignorare le sanzioni, ora più efficaci, per chi viola le norme minime della legge
Inoltre, seppure solo dal 1° gennaio 2017 e previo riconoscimento di metodi alternativi, saranno vietati i test di droghe, alcool, tabacco e per trapianti di organi animali.
Confermati, invece, i divieti di test su cani e gatti randagi e su animali resi afoni, altrimenti utilizzabili secondo la direttiva europea.
Secondo la LAV si tratta di un punto di partenza per nuove battaglie, affinché il sistema della ricerca italiana venga rivoluzionato a favore di metodi sostitutivi, già ampiamente praticati all’estero.
Fonte LAV
Foto Shuttesrtock
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