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Vivisezione: più di 11 milioni di animali uccisi in Europa in un anno

di Redazione Quattrozampe

vivisezione

La vivisezione colpisce ancora milioni e milioni di animali in tutta Europa. E’ quanto riportato nel Rapporto della Commissione UE sulle statistiche europee relative all’uso degli animali nei laboratori, il settimo, appena pubblicato.

Secondo i dati UE, riportati dalla LAV (Lega Anti Vivisezion), nei 27 paesi dell’Unione Europea, quasi 11 milioni e mezzo di animali sono stai usati e uccisi a fini sperimentali nel corso del 2011. Fra questi quasi 18.000 cani, 4.000 gatti e più di 6.000 scimmie.

Nessun miglioramento concreto per gli animali, come sottolineato anche dalla Coalizione europea contro la sperimentazione animale, di cui facciamo parte.

Unica nota positiva, una leggera flessione nel numero di animali coinvolti nelle pratiche di vivisezione (-4,3%), riduzione dovuta non a una chiara applicazione dei metodi alternativi, come voluto per legge, ma probabilmente legata alla difficile situazione economica che attraversa l’Europa.

Allarmante l’aumento da 38% a 46% degli animali usati per ricerche di base, quelle dove non c’è alcun obbligo di legge ma sono a discrezione dei ricercatori: proprio in questo ambito ci si aspetterebbe un drastico calo.

Altri dati allarmanti sono:

  • Un aumento del 16,9% dei topi usati per studi di biologia di base (numero che rispecchia il forte sviluppo degli animali geneticamente modificati)
  • Animali ancora usati per fini cosmetici
  • Un assurdo aumento del numero di animali, fino al 135% in più rispetto all’anno precedente in Irlanda, Repubblica Ceca, Estonia e Lettonia
  • Aumenta del ricorso a pesci (+29%), cavalli, asini e pony (+12%), volpi, tasso, foche, lontre e furetti (+75%) e conigli (+8%)
  • Uccisione di quasi 18.000 cani4.000 gatti e più di 6.000 scimmie.

Per la biologa Michela Kuan, responsabile vivisezione LAV, la situazione europea rimane «disarmante», ed è inaccettabile che alcuni Stati continuino a finanziare pratiche obsolete e inutili chiaramente influenzati dalla lobby vivisettoria e dagli enormi interessi economici. «Mentre oltreoceano esistono laboratori robotici che testano centinaia di sostanze chimiche in pochi giorni – afferma Michela Kuan – qui si continuano ad allevare, torturare e uccidere milioni di animali, con gravi problemi etici, tempi di ricerca lunghissimi e dati non trasferibili all’uomo. In Italia, a breve vedrà luce il nuovo decreto legislativo e il nostro Paese non può perdere l’occasione di risorgere economicamente e culturalmente lasciandosi alle spalle gli obsoleti modelli animali e la frangia di ricercatori che ignora il futuro difendendo la vivisezione»

Fonte LAV 

Foto ©Reddogs/Shutterstock

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