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Estate: le vacanze a regola di pet

di Claudia Ferronato

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Estate: ecco le principali informazioni legali per sapere come comportarsi durante la bella stagione, ma non solo, in compagnia del nostro cane.

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Prima di tutto è bene sapere come muoverci se dovessimo imbatterci in un animale che è stato abbandonato, fenomeno triste che può verificarsi in estate e non solo…
L’abbandono di animali che hanno acquisito le abitudini della cattività è un reato punito per legge:
l’art. 727 del codice penale prevede che “Chiunque abbandoni animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda da 1.000 euro a 10.000 euro”.
Anche la giurisprudenza condanna le ipotesi di abbandono: la Corte di Cassazione ha condannato per il reato di cui all’art. 727 c.p. un uomo per aver lasciato, di nascosto, la propria cagnetta ferita, all’interno di un canile, non volendola più curare.
Il povero quattro zampe era stato abbandonato di nascosto in un box, occupato da altri randagi e attaccato da questi ultimi.
L’abbandono aveva comportato un distacco affettivo e anche una aggressione all’incolumità fisica dell’animale.

Pet abbandonato: avvisare Polizia Municipale e Canile Comunale

Ma vediamo ora come comportarsi concretamente di fronte a questi casi.
Se ci troviamo all’interno di un Comune bisogna contattare la Polizia Municipale competente nel recupero di cani vaganti e avvertire il canile municipale più vicino.

Su strada contattare il telefono di emergenza

In autostrada o su strade statali, dobbiamo contattare il telefono di emergenza: comunicando il luogo
dove è stato avvistato il cane (o animale) vagante, la Polizia Stradale può intervenire.
Se siamo testimoni dell’abbandono di un animale, per fare in modo che i colpevoli siano puniti, è necessario
denunciare quanto accaduto, producendo le prove, direttamente a qualsiasi autorità di pubblica sicurezza, a prescindere da dove è stato commesso il reato.

E se scopro un cane chiuso in auto sotto il sole o comunque al caldo?

Anche in tal caso abbiamo il diritto e dovere di contattare un organo di pubblica sicurezza affinché provveda immediatamente a liberare l’animale.
Munirci di testimoni e\o prove per denunciare la detenzione non corretta o per liberare autonomamente l’animale, sofferente e in pericolo di vita, in caso di impossibilità da parte delle Autorità di intervenire.
Molte sono le sentenze di condanna per l’abbandono in automobile, sottoponendo l’animale a detenzione incompatibile.

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Viaggiare sereni

Vediamo ora come sia possibile intraprendere un viaggio con il nostro animale domestico per poter trascorrere le vacanze insieme.
Se la destinazione è l’estero, dobbiamo recarci dal veterinario per svolgere gli adempimenti sanitari richiesti dal paese di destinazione come, ad esempio, il vaccino dell’antirabbica: in caso di inosservanza, il nostro cane non può espatriare o peggio ancora trattenuto alla frontiera.
Per viaggiare all’estero è obbligatorio essere muniti di passaporto (nel quale è riportato il numero del chip), libretto sanitario e, in alcuni casi, del certificato di buona salute: adempimenti che si possono fare facilmente dal veterinario. È importante informarsi sempre prima di intraprendere un viaggio con il nostro animale al fine di ottenere tutte le informazioni necessarie, presso il consolato del paese estero o presso il dipartimento veterinario pubblico.

Passaporto e microchip anche a gatti e furetti

Interessante è sapere che, in base alla legge, anche il nostro furetto e il gatto devono essere dotati di passaporto in caso di viaggio all’estero, così come disciplinato da apposito regolamento comunitario.

Pernottamenti in hotel

Per quanto riguarda la permanenza in albergo, residence o bed and breakfast, prima della prenotazione è necessario contattare l’esercente e controllare il regolamento scritto della struttura al fine di conoscere se sia possibile pernottare con l’animale, i relativi costi ed eventuali limitazioni come, per esempio, accedere o meno nella sala pranzo.
Nessuna normativa impone il divieto di accedere e pernottare con animali da compagnia in alberghi o altre strutture di vacanza ma, tuttavia, contrattualmente, è possibile che vi siano limitazioni predisposte dall’esercente stesso. L’accesso alla zona ristorante “potrebbe” essere previsto nel regolamento dell’albergo, per politica commerciale della
struttura, non per legge: anche in questo caso meglio informarsi prima di scegliere dove pernottare.

E al mare?

Per quanto riguarda le spiagge, se private, è possibile contattare prima la struttura al fine di conoscere la possibilità o meno di accesso con il cane: anche in tal caso, l’entrata del quattro zampe è soggetta alla “libertà contrattuale” delle parti.
Sempre più aumentano le spiagge dedicate ai quattro zampe con servizi e comfort tutti per loro.
Sulla spiaggia libera, invece, è necessario contattare prima il Comune di riferimento, anche consultando il sito on line, per conoscere i tratti accessibili con gli animali, sulla base della relativa ordinanza marittima (in vigore solo d’estate, nel periodo di balneazione, solitamente dal mese di maggio a quello di settembre).
Ricordiamoci anche il riparo dal sole e acqua per il nostro amico!

E in montagna?

Se decidiamo di darci alle passeggiate nel verde con il nostro cane andando presso un parco naturale, controlliamo anche in tal caso il regolamento imposto dal relativo ente.
Per tutelare la fauna selvatica vi possono essere limitazioni di accesso, se non addirittura divieti, per salvaguardare i relativi abitanti animali che, solo per la presenza di un cane o, comunque, di animale “alieno”, potrebbero subire stress.
Meglio sapere tutto con anticipo per organizzare le nostre escursioni “a 6 zampe” altrove, ricordandoci sempre di rispettare l’ambiente, tenendo pulito il luogo dove andiamo.

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Pensione o dog sitter

E come provvedere se decidiamo, per qualsiasi necessità, di affidare il nostro animale a una pensione per cani o a un dog sitter?
Informiamoci prima sull’affidabilità della persona e\o della struttura: pretendere un accordo scritto, una copertura assicurativa e diffidare da contratti mediante i quali l’esercente si esonera da qualsiasi responsabilità.
Affidare il proprio animale a qualcuno vuol dire stipulare un contratto di “deposito”, cosiddetto di custodia, disciplinato dal codice civile e questo comporta l’assunzione di responsabilità in capo all’affidatario, il quale è responsabile per tutti i danni cagionati all’animale avuto in custodia o per eventuali guai combinati dal nostro quattro zampe.

Info
sportellolegale@oipa.org

di
Claudia Taccani
Avvocato e responsabile Sportello legale Oipa

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