Lasciare il proprio pet chiuso in macchina da solo è un reato
I viaggi in auto con il proprio pet sono un argomento di cui si parla molto, soprattutto in questo periodo in cui in molti partono per le vacanze. Se si è detto molto sulle regole di trasporto del tuo peloso in macchina, però, non si ribadirà mai abbastanza quanto possa essere pericoloso lasciarlo dentro l’abitacolo da solo.
I regolamenti di tutela
Se ti stai chiedendo come fare a lasciare Fido nel veicolo per una breve assenza, devi necessariamente sapere che sono diventate moltissime le regolamentazioni a tutela degli animali, in particolare quelli domestici, e che molte impongono l’assoluto divieto di detenzione dei pet all’interno del veicolo. Il Comune di Roma, ad esempio, nell’articolo n. 8 sul “maltrattamento degli animali” prevede che:
“è vietato lasciare animali chiusi in qualsiasi autoveicolo e/o rimorchio o altro mezzo di contenzione al sole dal mese di aprile al mese di ottobre compreso di ogni anno. È altresì vietato lasciare soli animali chiusi, in autoveicoli e/o rimorchi permanentemente anche se all’ombra e con i nestrini aperti. È altresì vietato trasportare animali in carrelli chiusi”.
Le sanzioni e i fatti di cronaca
La multa da pagare nel caso di violazione di queste leggi ha un prezzo, giustamente, molto salato. Il reato di “maltrattamento di animali” prevede un’ammenda che va da euro 200,00 ai 500,00, ma in alcuni casi il prezzo è decisamente più alto: ne è l’esempio la storia del Beagle trovato da solo in macchina con i finestrini chiusi.
La detenzione di un animale in un veicolo fermo, nel periodo caldo, può comportare una responsabilità penale per maltrattamento, perciò, la Corte di Cassazione ha confermato la condanna, inflitta dal tribunale nei confronti di due soggetti, al pagamento di euro 1.100 per il reato di abbandono e detenzione di un cane di razza Beagle, trovato in macchina da solo da alcuni testimoni. Incuriositi dal continuo e insistente abbaiare del povero peloso, i passanti avevano notato lo stato di malessere del cane, lasciato nella vettura sotto il sole in una giornata molto calda.
Un’auto parcheggiata in una zona assolata raggiunge temperature interne elevatissime, che possono comportare gravi danni all’organismo di un essere vivente, fino a provocarne la morte. La Cassazione ha quindi stabilito la condanna al padrone che lascia in auto il proprio pet, anche se nel suo gesto non c’era l’intento di infierire sulla salute del peloso. Il reato sussiste anche quando non sono stati provocati effettivi e concreti danni fisici, in quanto, la sofferenza e il patimento derivano dallo stato di reclusione, non compatibile con la natura degli animali.
Cosa fare se vediamo un pet chiuso in auto
Si sa, la legge non ammette ignoranza e a supportare l’informazione e la consapevolezza delle persone, proprietari di pet, in particolar modo, vengono fatte ogni anno molte campagne che sensibilizzano il pubblico su questo genere di problemi. La domanda sorge spontanea, cosa fare quando ci si imbatte in un animale chiuso in macchina?
- Contatta le autorità, saranno loro ad accertare la situazione e a mettere il salvo il malcapitato pelosetto, intervenendo anche sulle conseguenze del proprietario;
- fai presente, già durante la telefonata, come ti sembrano le condizioni di salute dell’animale;
- cerca di attirare l’attenzione di altri passanti, in modo da poter dare alla polizia più testimonianze del fatto;
- chiama un veterinario, affinché intervenga una volta che le autorità avranno tirato fuori dal veicolo il pet;
- rompi il vetro del finestrino in caso di condizioni estreme.
Il quinto punto dell’elenco può sembrare eccessivo, ma nel caso non riuscissi a comunicare con le autorità, o l’animale nell’auto è allo stremo delle sue forze, è ritenuto etico e doveroso, tanto dalla giurisprudenza quanto dalla cultura collettiva, intervenire in maniera drastica, invocando lo “stato di necessità”. Al fine di contestare una responsabilità civile e penale al padrone dell’animale, è comunque consigliabile contattare la polizia locale in una fase immediatamente successiva al salvataggio.
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