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Lascio tutto al cane: ecco come si fa!

di Redazione Quattrozampe

lascio tutto al cane

Al momento del testamento, è venuto in mente anche a voi, Lascio tutto al cane? Non siete i soli, infatti il 20% delle famiglie italiane con animali ha pensato lo stesso.

Chi si preoccupa del “dopo di noi” nei confronti del proprio beniamino a quattro zampe, può scegliere la formula del testamento. Ecco come funziona.

Una domanda che viene molto frequentemente posta agli avvocati riguarda la possibilità di lasciare i propri beni in eredità al proprio animale domestico.

Spesso, dice l’avvocato Francesca Zambonin, infatti, vengono contattati da persone che vorrebbero garantire il benessere del proprio amico a quattro zampe, anche dopo la loro dipartita, ma non sanno bene come fare e temono che le loro disposizioni non vengano poi eseguite.

Riteniamo utile, quindi, fornire qualche indicazione al riguardo.

Lascio tutto al cane! Ma il lascito diretto non è fattibile

Diciamolo subito: la legislazione italiana non consente di lasciare direttamente i propri beni per disposizione testamentaria a un animale. La nostra legge, infatti, qualifica gli animali come res mobilia, ossia beni mobili alla stregua di un quadro o di un televisore (sic!) e, pertanto, non è possibile nominarli eredi diretti.

Possiamo, quindi, dire che disposizioni del tipo “Nomino erede il mio gatto”, oppure, “Lascio tutto al cane” sono nulle e non possono essere in alcun modo eseguite.

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Testamento con amministrazione tramite persona

Tuttavia è possibile fare in modo che i propri beni si-ano utilizzati per il benessere del proprio fedele quat- tro zampe anche quando non si sarà più presenti su questa Terra.

Come? Innanzitutto è necessario redigere un testamento. All’interno di questo si deve disporre che l’animale risulti il beneficiario di tutta o par- te della quota disponibile del proprio patrimonio e che un soggetto (persona sica o giuridica) si occupi di amministrare le somme al solo fine di assicurare il benessere dell’animale, come da disposizioni.

Il pet non può essere erede diretto

In sostanza non si può nominare erede diretto l’animale, ma è necessario nominare erede – o legatario – un altro soggetto (essere umano o associazione o ente etc..) affinché questo amministri la quota di eredità indicata nell’interesse esclusivo del benessere dell’animale.

Come assicurarsi che il soggetto nominato svolga il suo incarico secondo i vincoli previsti? A tale scopo è possibile nominare un esecutore testamentario, il quale si occuperà di controllare e vigilare sulla corretta attuazione delle disposizioni testamentarie.

Disposizioni chiare e lineari

Date tutte le problematiche tipiche delle successioni “mortis causa”, è necessario che le disposizioni testamentarie siano redatte in maniera chiara e lineare, mediante locuzioni sintetiche e precise, in modo da non dare adito ad alcun possibile futuro fraintendimento.

Meglio nominare esecutore una persona fidata

lascio-tutto-al-cane2Inoltre, per essere sicuri che le proprie volontà vengano poi eseguite secondo i criteri prescelti, si consiglia di nominare esecutore una persona fidata ed esperta, che sia in grado di fare idoneamente rispettare le disposizioni testamentarie.

L’esecutore, oltre a gestire l’attuazione delle disposizioni “immediate” si occupa anche del controllo successivo e periodico di tutti i nominati eredi e legati, affinché questi continuino a rispettare le volontà del de cuius ed utilizzino i suoi lasciti per gli scopi da quest’ultimo individuati.

 

 

 

A cura dell’Avv. Francesca Zambonin

Foto prese da Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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