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Il cane virtuale ci aiuta a evitare i morsi

di Claudia Ferronato

cane virtuale

Un cane virtuale è al centro di uno straordinario progetto innovativo.
L’idea è del Virtual Engineering Center (VEC) dell’Università di Liverpool.
Lo studio che ha portato a questo progetto nasce dalla collaborazione dei ricercatori di comportamento animale dell’università inglese con altre due strutture universitarie.
Si tratta dell’Istituto per lo studio delle Malattie Infettive e Salute Globale e l’Istituto di Psicologia, Salute e Società.
E condotto in sinergia con Dogs Trust, l’organizzazione no profit che si occupa principalmente di adozioni di cani.
Si tratta di un’esperienza di realtà virtuale, in cui il protagonista è un cane.
Gli utenti si avvicinano e interagiscono, in modo sicuro e controllato, con un cane che mostra segni di aggressività.

La realtà virtuale come strumento educativo

Lo scopo è di ottenere un valido strumento educativo, utile a prevenire i morsi da parte dei cani, qualsiasi sia la causa.
Si punta, soprattutto, a evitare l’errato approccio da parte delle persone e a riconoscere le situazioni a rischio.
Grazie a questo progetto, adulti e bambini possono imparare a riconoscere il comportamento dei cani.
Si studiano le sue reazioni in base agli stimoli esterni e all’atteggiamento delle persone con cui si relazionano.
E, di conseguenza, si identificano per tempo quelle circostanze che, se mal interpretate e non evitate, possono anche portare a un morso.
I cani, infatti, prima di agire, forniscono molti segnali che manifestano una situazione di disagio.
L’importante è sapere come riconoscerli.

La scala dell’aggressività canina

Il progetto dell’Univesità di Liverpool punta proprio a questo.
Introduce nella realtà virtuale i vari segnali e movimenti del corpo del cane.
E lo fa nella maniera più realistica possibile, riflettendo più tipi di comportamento.
In pratica: via via che l’utente si avvicina al cane, il comportamento e il linguaggio dell’animale cambiano in maniera graduale.
Il cane quindi inizia a mostrare segni di aggressività, come leccarsi le labbra, abbassare la testa e il corpo, sollevare la zampa anteriore, ringhiare e mostrare i denti.
Una serie di reazioni che fanno riferimento alla “scala dell’aggressività canina”.
Questa scala mostra i vari step di come un cane può comportarsi quando non vuole essere avvicinato.
Il progetto è tuttora in fase di perfezionamento, sia per quanto riguarda i dettagli dell’ambiente virtuale che per ricreare una simulazione sempre più realistica.
In futuro si punta inoltre a inserire più tipologie differenti di azioni del cane e di reazioni di risposta alle azioni degli utenti.
L’esperienza virtuale sarà uno strumento educativo utilissimo per accostarsi nel modo migliore al cane, rispettando la sua indole naturale.

Info:

VEC Università di Liverpool

Dogs Trust

di Claudia Ferronato

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