Gran Bretagna, stop alla vendita di cuccioli di cane e gatto nei negozi di animali
I negozi di animali della Gran Bretagna non potranno più vendere cuccioli di cane e gatto.
Il governo britannico ha annunciato che il divieto scatterà nel 2019, “quando i tempi parlamentari lo consentiranno”.
La nuova legge si chiamerà “Lucy Law” in onore di Lucy, un esemplare di Cavalier King Charles che ha fatto scoprire cosa si nasconde dietro al business delle “Puppy Farms”. Lucy infatti proveniva da uno degli allevamenti intensivi noti come “fabbriche di cuccioli”, dove le femmine vivono in piccole gabbie e vengono sfruttate per mettere al mondo il maggior numero possibile di cuccioli.
La storia di Lucy
Salvata nel 2013, Lucy portava il segno dei traumi subiti. In particolare Lucy soffriva di epilessia e secchezza oculare, oltre a dimostrarsi molto schiva e diffidente con gli umani. L’amore della nuova padrona Lisa Garner però l’ha rigenerata e Lucy è diventata una paladina della lotta alle Puppy Farms. La sua pagina Facebook era seguita da migliaia di persone e anche dal primo ministro britannico Theresa May. E nel 2016, quando Lucy è morta, è stata proprio Theresa May a invocare la nuova legge per contrastare le “fabbriche di cuccioli”.
Cosa prevede il divieto
A innescare il dibattito in parlamento è stata una petizione contro la vendita dei cuccioli nei negozi che ha raccolto 150 mila firme. Lo scorso agosto poi il governo britannico ha indetto una consultazione pubblica sul tema. Risultato: il 95% dei cittadini britannici si è detto favorevole all’introduzione del divieto. Quando la legge sarà pronta, gattini e cagnolini di età inferiore ai sei mesi si potranno comprare solo presso rifugi e allevamenti autorizzati, dove le “fattrici” vivono in condizioni decorose e non vengono separate dai loro cuccioli prima dell’ottava settimana.
Dietro ai cuccioli che entreranno nelle case degli inglesi, dunque, non ci saranno più le storie di sofferenza che Lucy ha contribuito a svelare.
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