La Street Dog Watch Association salva i randagi in India

di Claudia Ferronato

Street dog watch

Gli esordi

Come nasce la Streetdogwatch Association?
Mary e Steve Muscroft sono in India, per la precisione nello stato di Kerala, nel sud del paese.
Ci sono arrivati una decina di anni fa e hanno subito adottato Chitty, un cane randagio che ha conquistato il loro buon cuore.
Oggi li si trova circondati da 98 cani, alcuni sono disabili e hanno bisogno di particolari attenzioni.
Proprio come Polly, un bel cucciolo che ha perduto un occhio.

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I pasti

Il momento della pappa è davvero affollato, ma tutti hanno la loro porzione nella ciotola, e sono sistemati a seconda delle loro esigenze.
Joey il Dobermann, per esempio, ha bisogno di un pasto supplementare, rispetto agli altri.
Dopo il pranzo, tutti amano schiacciare un pisolino ristoratore.
In realtà, forse anche a causa del clima molto umido, i cani passano la maggior parte del tempo a sonnecchiare all’ombra.

Lasciare casa e amici

La storia della coppia inizia quando si sono conosciuti in una sala da biliardo e Mary aveva 26 anni.
Dopo aver battuto il suo futuro marito sul tavolo da gioco, i due hanno costruito una vita insieme.
Lui, che ora ha 59 anni era impiegato nel settore manifatturiero, lei alle risorse umane.
Vivevano a Bradford, nel West Yorkshire, poco distanti da Leeds e, anche se non erano abbienti, 10 anni fa hanno pensato di cambiare.
E correre dei rischi, come andare in pensione prima del tempo e iniziare a girare il mondo, finchè ancora erano in grado di goderselo.
Un amico ha suggerito loro di partire dal Kerala, ricco di spiagge che si affacciano sul mare.
E così hanno affittato la loro casa, venduto quasi tutto su Ebay e dato il resto a familiari, amici e in beneficenza.
E, nel marzo 2008, sono partiti per quello che doveva essere un viaggio di appena due settimane.

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La vita nel Kerala

Arrivati nel Kerala invece, sono diventati volontari in un rifugio per animali e si sono innamorati di Chitty e Legsy, due cuccioli trovatelli.
Questo è stato il motivo che li ha spinti a fermarsi lì, affittando una casa.
Nelle prime settimane di permanenza si sono resi conto del grave problema del randagismo locale.

La situazione locale 

Le persone non trattano i cani con il medesimo affetto con cui siamo abituati in Europa, alle volte tirano loro dietro delle pietre.
Podge, per esempio, è arrivato da noi dopo che il proprietario precedente le aveva legato le zampe posteriori con uno spago.
E per quale motivo? Gli rosicchiava i mobili.
La coppia ha iniziato a nutrire i randagi, noleggiando un risciò con autista per andare a portare loro da mangiare.
Anche Kukku, l’autista, li aiuta nel soccorrere cani feriti.
Dopo 4 anni di permanenza, i coniugi Muscroft avevano già adottato 40 cani di strada e avevano la necessità di trovare una casa più spaziosa.

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Nasce la Street dog watch

Così hanno trovato una nuova abitazione che, in realtà, all’interno non dispone di tanto spazio.
In compenso, all’esterno, l’area è cinque volte più ampia della precedente sistemazione.
Questo equivale a poter accogliere più cani.
Il fatto di non aver figli ha colpito gli abitanti del luogo, convinti che Mary non potesse averne.
Poco dopo nasce lo Street Dog Watch e Kukku, l’autista, ne diventa il direttore.
La situazione non si presenta affatto facile.
E’ vero che in Kerala esiste una multa pari a 50 rupie (60 cent) per chi uccide un cane.
Però, all’avvento di ogni stagione turistica inizia un massacro, la gente del luogo usa anche il veleno per disfarsene.
Anche per questo motivo, Mary ha iniziato a sterilizzare e vaccinare i cani contro la rabbia.

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Il progetto ABC per la sterilizzazione e la vaccinazione dei cani.

Riuscendo a sterilizzare almeno 2000 cani, si può evitare di avere oltre 60 milioni di cani, nel tempo, per le strade.
Impegnati nel loro progetto, 4 anni fa hanno venduto la casa nel Regno Unito per finanziarsi.

Fino ad allora avevano già investito più di 300.000 sterline, senza riuscire però a coprire tutte le spese.
Perciò molti amanti degli animali, sia in Kerala che in Gran Bretagna hanno iniziato a donare.
15 sterline per sterilizzare un cane, 25 sterline per un giorno di cibo ai loro cani.
Ognuno dei cani di strada di Mary e Steve, è stato abbandonato da cucciolo o ferito,  ma qui ha un nome e una personalità precisa.
Joey non ama uscire e Podge è pigro.
Iolo è stato gettato contro il muro della clinica in un sacchetto di plastica, è uno dei cani più piccini ma anche uno dei più affettuosi.

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Il programma

I cani, appena sterilizzati e guariti, vengono rimessi in strada, oppure adottati, anche se i locali scelgono soprattutto i maschi per usarli come cani da guardia.
Nel rifugio della coppia inglese ci sono 89 femmine, i 5 maschi non sono adatti a fare la guardia perché troppo paurosi.
Anche se, dall’estero, molte persone sono disponibili all’adozione, Mary preferisce non trasferire i cani.
Sia per il costo che per il trauma di un lungo viaggio.
Così è preferibile inviare denaro per aiutarli nei programmi di vaccinazione e alimentazione.
Nel frattempo, la coppia sta trattando con il governo locale per avere dei finanziamenti.
I due hanno anche incontrato le autorità locali per dissuaderle dal costruire una gabbia in mezzo alla foresta dove lasciare i cani di strada.
“Non avevano programmato come nutrirli o come avrebbero affrontato il problema della riproduzione in cattività.”

La vita frugale in India

Anche se il denaro di Mary e Steve sta diminuendo, la coppia è felice di vivere con poco.
Con gli abiti vecchi intrecciati creano giocattoli per i cani, bende o cucce per i più piccini.
E il progetto sta crescendo in fretta, ben oltre le aspettative dei Muscroft.
Sono sempre più convinti della loro scelta di vita, anche se mancano le abitudini, come il pub, “fish and chips”.
Ogni tanto comunque qualcuno li va a trovare e loro tornano nel Regno Unito.
E non hanno più voglia di girare il mondo, sono completamente coinvolti dal loro ambizioso e importante progetto.
I cani, grazie a loro, vivono felici e liberi. Il loro cancello infatti è sempre aperto.

Info:
Streetdogwatch

@streetdogwatchassociation

di Claudia Ferronato

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