Cucciolate indesiderate? No, grazie
Molti proprietari che hanno almeno un animale domestico in famiglia sognano di farlo riprodurre. Mi capita spesso di imbattermi in richieste di persone che, avendo una femmina in casa, il più delle volte frutto di incroci non ben definiti, esprimono il desiderio di farla accoppiare almeno una volta nella vita per tenere uno dei suoi cuccioli.
Troppe volte questo discorso viene affrontato con eccessiva leggerezza, senza rendersi realmente conto di cosa comporti davvero una cucciolata e la sua gestione; soprattutto se si tratta di meticci (frutto di incroci e senza una razza prevalente).
Vediamo quali sono i motivi per cui è sconsigliato anche solo pensare di intraprendere la strada della cucciolata, per evitare cucciolate indesiderate.
E se una cagnolina o una gatta diventano mamme?
Secondo uno studio della veterinaria Laura Torriani, segretario Anmvi, si è potuto stabilire in un modo molto semplice che, se ogni cane e ogni gatto si riproducesse almeno una volta nella vita, produrrebbe in media circa 6 cuccioli ciascuno – in alcuni casi anche un po’ meno – ma, nei cani di taglia più grande, il numero è decisamente maggiore. Se la metà di questi cuccioli è formata da femmine, le stesse nel giro di pochi anni avranno messo al mondo almeno 18 cuccioli.
Dopo altri pochi anni, anche le 9 giovani cagne o gatte avranno dato alla luce altri 54 nuovi cuccioli. Il tempo passa e la metà dei proprietari decide che è ora di far riprodurre le femmine della terza generazione e quindi il numero di nuovi amici pelosi salirà a 162. Proseguendo ancora con il tempo, altre 81 femmine avranno procreato almeno 486 cuccioli in cerca di una famiglia che li adotti e li ami. Dopo circa 10 anni la cifra totale degli animali si sarà, quindi, quasi centuplicata!
Il maschio che non si accoppia mai si stressa?
No. Cani e gatti non sono come l’uomo, per cui non hanno gli stessi pensieri e le medesime sensazioni umane a livello sessuale. Il cane o il gatto in natura non sentono la necessità di accoppiarsi e procreare. In un branco di lupi si accoppia e procrea solo una determinata coppia di individui e solo per una volta all’anno.
Gli altri componenti del branco stanno a guardare senza essere minimamente turbati a livello psicologico o fisico: non impazziscono, non si arrabbiano, non diventano frustrati, non sentono il bisogno di “sfogarsi” e non tentano di accoppiarsi di nascosto. È vero che il cane ha subito un’evoluzione rispetto al suo progenitore selvatico, ma le sue caratteristiche non sono cambiate perché sono impresse nel suo patrimonio genetico. Il gesto della monta delle gambe non ha nulla a che vedere con il rituale dell’accoppiamento (o monta rituale) che nel 99% dei casi deriva da uno stato di tensione emotiva e agitazione (provocato dal calore della femmina) che il maschio fatica a gestire.
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