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Metodi naturali per curare la loro sofferenza

di Redazione Quattrozampe

Combattere il dolore con metodi naturali

 

I nostri amici pelosi vivono il dolore “con il corpo e con la mente”, non solo dopo aver subito un intervento, oppure dei traumi, ma spesso a causa di malattie anche molto diverse tra loro, ma tutte accomunate dalla presenza di dolore, sia acuto che cronico e persistente: dall’artrosi, alla stomatite, alla colite, all’otite, al glaucoma, alle conseguenze di traumi e chirurgie, ai tumori.

ZOPPIA, PICCOLI LAMENTI, MA ANCHE COMPORTAMENTI ALTERATI

Dolore e cure naturaliSpesso per noi è molto difficile comprendere il dolore, a meno che fido e micio non abbiano chiari segni di sofferenza, come la zoppia, o si lamentino vistosamente.

Sono i comportamenti o le alterate abitudini di vita a darci le informazioni più preziose. Andature e posizioni anomale di arti e corpo, “pigrizia” a muoversi, a saltare o a fare le quotidiane passeggiate, cambiamenti di umore, ritrosia al gioco o alle carezze del proprietario, sono solo alcuni dei comportamenti che il cane sofferente può manifestare. E la ragione è una sola: il nostro amico a quattro zampe usa il corpo, invece delle parole, per comunicare la sua sofferenza.

IL DANNO LOCALE VA RICONOSCIUTO IN TEMPO

Se non opportunamente riconosciuto e trattato, da sintomo di un danno locale il dolore può però diventare una malattia a sé stante, con forti ripercussioni sul benessere e la qualità della vita dei nostri amici a quattro zampe. Per aiutare il nostro cane e il nostro gatto, dobbiamo prima di tutto imparare a riconoscere fin da subito la loro sofferenza, per permettere successivamente al nostro veterinario di mettere in atto una terapia quanto più efficace e sicura possibile.

PROPRIETARI E INFORMAZIONE

Il veterinario è oggi chiamato a educare i proprietari a una vera e propria ‘cultura’ del dolore”.

Come? Prima di tutto, informandoli sulla possibilità che hanno di capire e interpretare i segnali di sofferenza dei loro amici, e convincendoli che, prima di arrivare a situazioni davvero insostenibili e invalidanti, oggigiorno molto si può fare per controllare (e anche per prevenire) le varie forme di dolore.

DOLORE FISIOLOGICO E PATOLOGICO

Matodi-naturali-dolore (3)Nei tempi più recenti sono aumentate anche le conoscenze in merito ai tanti meccanismi alla base dei diversi tipi di dolore di cani e gatti. Il dolore fisiologico, ad esempio: quel segnale “buono” d’allarme che, pur attivando le vie (chiamate nocicettive) che trasportano la sensazione di dolore, ha finalità di protezione e riparazione.

Per arrivare al dolore “cattivo”, “patologico”, quello, ad esempio, generato da un’infiammazione dei tessuti, che tende a non risolversi e a persistere nel tempo. Le più recenti acquisizioni scientifiche hanno inoltre dimostrato che il dolore “infiammatorio” è solo una parte del problema. Molte malattie, compresa l’artrosi, che affliggono noi come i nostri animali da compagnia, hanno anche una componente cosiddetta ‘neuropatica’ del dolore: una malattia vera e propria delle stesse vie nervose, tale per cui la corretta trasmissione della sensazione dolorosa viene stravolta a causa di una distorta reattività del sistema nervoso che perdura anche quando il danno è stato risolto. È un po’ quello che succede quando un impianto d’allarme è andato in avaria ed entra in funzione anche quando non c’è nessuna minaccia da segnalare. Ecco. In questo vero e proprio cortocircuito nervoso entrano in azione non solo le cellule del sistema nervoso, ossia i neuroni, ma anche altri elementi vicini, mastociti e microglia, che contribuiscono a stravolgere la corretta funzione nocicettiva.

Ecco perché in certe situazioni, appunto ‘neuropatiche’, anche solo accarezzando il nostro cane, potremmo causargli un dolore intenso.

PEA: SISTEMA NATURALE DI PROTEZIONE

Dai passi in avanti della Ricerca stanno oggi nascendo nuove soluzioni per gestire il dolore “secondo Natura” e assicurare ai nostri amici una vita sana e libera dalla sofferenza.

Rimedi naturali contro il dolore“In questi ultimi anni si è sviluppato un filone di ricerca tutto italiano che ha portato alla scoperta di sostanze naturali che l’organismo produce da sé in risposta a danni di varia natura, spiega Alda Miolo del Centro di Documentazione e Informazione (Cedis) di Innovet. Al centro di questo sistema naturale di protezione c’è la Pea (Palmitoiletanolamide): una sostanza endogena, nota fin dagli anni ‘70, la cui azione antinfiammatoria e antidolorifica è stata scoperta alla fine del secolo scorso dal premio Nobel per la Medicina, Rita Levi Montalcini. Oggi è noto che la Pea fa parte del sistema degli endocannabinoidi, sviluppatosi naturalmente nel corso dell’evoluzione dei mammiferi per controllare o recuperare l’omeostasi dei tessuti esposti a stimoli nocivi. Intorno a questa scoperta si è sviluppato da qualche anno, in medicina sia umana che veterinaria, l’utilizzo terapeutico della Pea (e di altre sostanze biologicamente simili), con lo scopo di potenziare per via esterna i naturali meccanismi di protezione contro l’infiammazione e il dolore. Si tratta di una farmacologia di modulazione che, a differenza dei tradizionali farmaci antinfiammatori e antidolorifici (come ad esempio i Fans), non blocca artificialmente i meccanismi che provocano la malattia, ma tende a potenziare quei sistemi naturali di riequilibrio che l’organismo già possiede e che, quando il danno supera una certa entità, non sono sufficienti a contrastare la malattia in corso.

LA PEA-UM NORMALIZZA LA SOGLIA DEL DOLORE

La ricerca degli ultimi anni ha individuato anche forme di Pea che, grazie alla riduzione delle sue particelle mediante una particolare tecnica di “ultramicronizzazione”, gode di più elevata disponibilità e migliori effetti biologici.

È la Pea-um (palmitoiletanolamide ultra-micronizzata) che, somministrata per via orale, si è dimostrata particolarmente efficace nel riequilibrare la reattività di cellule chiave delle vie di trasmissione del dolore, come i mastociti e la microglia. In virtù di tale azione, Pea-um può normalizzare la soglia del dolore alterata in vari tipi di sofferenza, compresa quella neuropatica. E ciò tramite un meccanismo del tutto fisiologico (appunto “secondo Natura”) e pertanto privo di qualsiasi effetto collaterale.

Grazie alla ricerca di un gruppo di scienziati italiani, anche il medico veterinario può oggi disporre di strumenti in grado di gestire in maniera naturale e fisiologica il dolore del cane e del gatto. L’obiettivo è prezioso: garantire ai nostri fedeli amici una vita serena e “libera dal dolore”. Ovviamente sempre accanto a noi.

 

 

 

 

 

a cura di Giorgia della Rocca Med Vet, Università di Perugia

Direttore CeSDA (Centro di Studio sul Dolore Animale)

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