Balù, tradito due volte, amato per sempre
La sua coda bianca e nera sbatte e batte come un cuore pulsante nella mia vita. Rimbomba nell’abitacolo dell’ascensore, si agita al mio ritorno, si dimena ad ogni occasione, a rappresentare il più bello e disarmante dei sorrisi. Appartiene a Balù, quaranta chili di tenerezza, un meticcio bianco e nero di circa dodici anni che è entrato nella mia vita quando ne aveva quattro. Alle spalle ha due abbandoni: nello sguardo, infinito amore e commovente dolcezza, ma anche il segno della ferita.
Balù, tradito due volte
L’uomo lo ha tradito ben due volte. È stato abbandonato da cucciolone insieme alle sue sorelline, legati a un palo nei pressi del rifugio “Le Code Felici”, zona Settebagni (Roma). I volontari della struttura lo hanno accolto e curato amorevolmente da patologie che aveva sviluppato: le sorelle, purtroppo, non ce l’hanno fatta. Ricorderò sempre, con un nitore perfetto, i minuti che hanno preceduto e seguito la mia adozione. Ero al rifugio per dare una mano e poi da un recinto sbuca fuori Balù, si spalma addosso alle maglie di metallo in cerca di coccole, mi inonda di dolcezza. È amore a prima vista. Chiedo informazioni sul suo conto e decido di realizzare quello che mi frullava per la testa da un po’: prendere nuovamente un cane. All’inizio Balù era timoroso, insicuro, per farlo entrare in macchina l’ho dovuto sollevare di peso. Una volta, nei primi giorni di convivenza, mi è sgusciato fuori dall’auto e per non farlo investire, un altro po’ rischiavo la vita.
Non abbaiava mai e pensavo fosse muto, finché non mi ha sorpreso con il suo inconfondibile vocione. Ora che scrivo, sono passati tanti anni insieme, il suo meraviglioso muso s’imbianca sempre più e ho conosciuto, oltre alla sua calma da “cane-filosofo”, le sue improvvise mattane nel parco, le corse sfrenate quasi fosse un Levriero, il suo appoggiarsi alle gambe e bloccarti quasi a dire: “tu non mi tradirai mai, vero?”.
E con che coraggio si potrebbe mai tradire un animale così, con che coraggio lo hanno fatto in passato? Sono convinto che gli animali hanno un’anima e quella di Balù è meravigliosa come un fiore sbocciato, candida come la neve, immensa come il mare. Eppure, la prima volta che lo presero dal canile lo usarono a guardia di un recinto – lui che inonderebbe di feste anche l’intera banda Bassotti – sfamandolo raramente, lasciandolo solo e legato a oltranza. Per fortuna, grazie ai controlli post-adozione, è stato riportato al rifugio. Un passato difficile prima del mio arrivo, e non solo. I miei amici sono anche i suoi, a cominciare da Aldo, che ha un cuore grande come il suo.
testo e foto di Flavio Rosati
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