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Educare il cane è una forma di amore

di Maria Paola Gianni

Educare il cane

“Il mio primo cane in addestramento era un cucciolone di Weimaraner che presentava degli squilibri comportamentali per una forte indocilità e una propensione a mordere. È solo grazie all’impegno nelle attività di recupero comportamentale e a una corretta gestione del cane a casa, che alla fine, la coppia uomo-cane ha rinsaldato il rapporto, visto che il quattro zampe era cambiato radicalmente in meglio”.

Educare il caneMarco Cicchetti, appena trentatrè anni, ha sempre avuto la passione cinofila, è cresciuto con i cani, che ama da sempre. E la sua esperienza col Weimeraner è solo un esempio delle sue capacità, della voglia di mettere in pratica la sua esperienza al servizio dei nostri amici a quattro zampe. “La mancanza di fiducia e di rispetto nei confronti dei proprietari aveva creato ulteriori ostacoli alla riuscita del percorso addestrativo”, continua Marco, “per fortuna alla fine, da un cane che portavano mal volentieri in passeggiata per paura che causasse danni, siamo arrivati a un cane ubbidiente, ma soprattutto calmo e affidabile”.

Attualmente Marco possiede un Dobermann di un anno e mezzo, Goemon, “un bel tipetto che mi sta dando del filo da torcere, ma allo stesso tempo mi sta già regalando tante soddisfazioni”. Lui non è solo educatore cinofilo, ma è interessato anche a tutto ciò che riguarda la difesa e l’obedience.

Una vita dedicata a educare il cane

Educare il caneAttualmente opera a Roma, all’interno della squadra cinofila della “Cinoagonistica Ipo Team” capitanata da Giorgia Genovesi (al Cinoagonistica Lanciani, centro formazione e addestramento riconosciuto dall’Enci). Al di fuori del lavoro della squadra riesce a fare solo qualche consulenza a domicilio, poiché i turni di addestramento sono davvero tanti.

 Marco, come definiresti la tua esperienza lavorativa e appassionata legata al mondo della cinofilia?

Se dovessi descriverla in una sola parola, la definirei “intensa”. Perché dietro al cane che porta i risultati in gara c’è un mondo di sacrifici mantenuti costanti nel tempo, al fine di arrivare al limite personale, senza mai oltrepassare quelli del cane.

Come sei diventato educatore cinofilo?

Avevo voglia di approfondire le mie conoscenze sull’argomento, ma senza dovermi affidare ai vari libri che romanzano molto e che poi di tecnico non ti dicono nulla. Quindi non restava altro che cercare una scuola riconosciuta dall’Enci e cominciare a studiare seriamente, abbandonando miti, leggende e dicerie sui nostri quattro zampe.

Da quanto tempo ti relazioni con i cani?

Educare il caneCome “privato” da quando ero poco più di un bimbo e i miei genitori salvarono Lilly, una meticcia di taglia media, da una situazione “abitativa” particolarmente difficile. Come addestratore, da circa un anno, durante il quale ho fatto esperienza grazie anche alla disponibilità continua degli insegnanti del corso addestratori cinofili che ho frequentato.

Qual è il tuo livello di preparazione?

Oltre al percorso di addestratore ufficiale Enci, sto valutando l’idea di cominciare anche quello da figurante preparatore sportivo cinofilo, cosa che mi permetterebbe di preparare i cani da utilità e difesa in tutte le fasi di addestramento.

Che soddisfazione provi nell’educare un cane?

La soddisfazione è davvero molta, specialmente quando ti rendi conto che a crescere non è solo il cane, ma anche tu, professionalmente. Perché ogni volta c’è un problema diverso da risolvere, o anche lo stesso problema che però, in base al soggetto in questione, richiede un intervento differente. E bisogna saperlo affrontare. A questo serve il corso da addestratore cinofilo, a comprendere la psicologia del cane e ad aiutarlo laddove è necessario.

Educare il caneUn addestratore serio riesce a recuperare anche quei cani aggressivi condannati alle terapie farmacologiche.

Quanto è importante far seguire a un cane, già da cucciolo, un’educazione di base?

Seguire già dall’arrivo del cucciolo in casa delle regole che diano un’educazione di base non è importante, ma fondamentale. Con una corretta gestione dello spazio e dell’alimentazione si fa in modo che il cucciolo non si stressi, non sporchi in giro per casa con i suoi bisogni, non rosicchi e/o non scavi cuscini. E soprattutto tutto ciò getta le basi di un rapporto di subordinazione gerarchico/sociale in maniera non coercitiva, creando così i presupposti ideali per la coltivazione del rapporto di rispetto/fiducia ideale anche per una eventuale attività sportiva futura. Resta il fatto che a prescindere da questo genere di attività, l’educazione di base fin da cucciolo aiuta a prevenire tutti quei comportamenti fastidiosi, dannosi e socialmente mal tollerati che purtroppo molto spesso si riscontrano nei quattro zampe.

 

 

Per informazioni:

Marco Cicchetti

Cell. 320 0877619

marcocicchettidogtrainer@gmail.com

Cinoagonistica Lanciani via di Settebagni, 375 – Roma

 

 

 

 

A cura di Maria Paola Gianni

© Riproduzione riservata.

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