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Il cane in spiaggia, meraviglia per tutta la famiglia

di Redazione Quattrozampe

Il cane in spiaggia

Ecco la seconda parte del racconto delle vacanze di Wendy e della sua famiglia, ora che le bambine sono con il cane in spiaggia, l’avventura comincia, tra ode, aironi, sabbia e sole. Con le parole di Arianna Techel.

Il cane in spiaggia: Wendy e l’oceano

Wendy e le ragazze sguazzano tra le onde dopo essere giunte in spiaggia. Dopo questa Spa oceanica gratuita e lavaggio quasi integrale delle ragazze, proseguiamo il giro fino alle prime capanne ostricole. Il Bacino d’Arcachon è famoso anche per la sua grande coltura di ostriche: in ogni paese del golfo, infatti, è possibile visitare i villaggi dei pescatori che dalle loro capanne offrono ostriche freschissime.

Il giorno dopo ci alziamo, splende un magnifico sole, è il momento giusto per andare finalmente sulla spiaggia, quella che per prima accoglie l’oceano con tutta la sua imponente e maestosa bellezza, scegliamo la Plage du Grand Crohot, già il nome suona veramente bene alle nostre orecchie.

Sabbia dorata

Il cane in spiaggiaSabbia color dell’oro con granelli grossi, il piede affonda pesante lì dentro. I primi tratti sono quasi faticosi da percorrere; non eravamo, poi, così preparati ad affrontare questo paesaggio. Arriviamo carichi di felicità e di bagagli: ombrellone, passeggino che diventa di piombo con le sue piccole ruotine non adatte a solcare una sabbia così avvolgente, sacchetti del cibo, i secchielli, Wendy al guinzaglio. Insomma, sembriamo più la famiglia Brambilla in vacanza sulla costa romagnola che intrepidi esploratori dell’oceano! Percorriamo il primo tratto, la stradina delimitata da canne di bambù inizia a salire, io tengo Wendy e la piccola per mano. La sabbia si fa sempre più pesante, la piccola fatica, casca una volta, aricasca una seconda volta, inizia a piangere, vuole venire in braccio. Wendy scalpita, vuole raggiungere il suo padrone, inizia a sentire l’odore del mare, è impaziente, tira come una matta il richiamo dell’acqua è troppo forte.

La mollo e lei corre all’impazzata fino a raggiungere il papà e le sorelle. Il quadro si ricompone, avanziamo sulla duna di sabbia, intravediamo la famosa passerella che tanto ci ha fatto sognare, la percorriamo tutta a perdifiato e finalmente siamo in cima! Di fronte a noi si apre l’oceano mare infinito!

Tuffi nelle onde d’oceano

Acqua impetuosa si muove in lontananza, onde arricciate finiscono la loro corsa sulla battigia. Iniziamo la discesa con una nuova energia, un leggero vento ci soffia sul viso è tutto assolutamente perfetto.

Decidiamo di stare lontani dalla zona di spiaggia maggiormente battuta dalla gente, un po’ per carattere della famiglia e un po’ perché con Wendy dobbiamo oltrepassare un punto ben preciso (contrassegnato da legni messi a x) della spiaggia.

Wendy e le bambine non stanno più nella pelle, vogliono andare a tuffarsi nelle onde.

Queste, però, non sono le onde del nostro mare, del mare al quale noi siamo abituati, sono onde dell’oceano. Sono forti, impetuose e impietose, non rallentano mai, non danno tregua neanche un secondo, non bisogna sottovalutarle. Un papà, due figlie e un cane corrono felici incontro all’oceano.

Wendy, senza sapere cosa sia un’onda così potente, si lancia come una furia, la prima è bassa e la salta, la seconda la travolge! La vedo ricomparire dopo dieci secondi esatti con la lingua penzoloni, la testa bassa, si dirige subito dal papà, chiede con cortesia una carezza e via si rilancia insieme alle padroncine.

Nel frattempo la marea inizia lentamente a ritirarsi, la spiaggia diventa più larga, si duplica, si triplica. Diventa una superfice di gioco meravigliosa per tutti. Le bambine si sdraiano sulla sabbia, giocano a farsi spostare dall’onda quando ormai ha esaurito la sua corsa. Camminiamo a lungo su questo nuovo tratto di sabbia, c’è una luce meravigliosa, Wendy e le bambine si rincorrono, secondo me anche la nostra cagnolona percepisce il senso di grande liberà che ci regala questo posto meraviglioso. È un paesaggio tutto dorato come il suo pelo, ho la netta percezione che lei creda di essere nel paradiso terrestre dei cani.

La scalata della “dune du pilat”

Il cane in spiaggiaIl giorno dopo affrontiamo l’altissima Dune du Pilat. Noi siamo organizzati, ma neanche poi tanto, per cui scegliamo un punto assolutamente a caso dove lasciare l’auto per iniziare la scalata.

Attraversiamo a piedi, tra i rovi, un pezzo di boscaglia ed eccola, ce la troviamo di fronte in tutta la sua maestosità. La sabbia è morbidissima, Wendy e le bambine iniziano la scalata tutte pimpanti mentre io e la piccola, un passo alla volta. È faticosissimo camminare su quella sabbia, i piedi non solo affondano, ma scivolano anche indietro.

La piccola fanciulla, vista la fatica, pensa bene di iniziare un capriccio storico senza precedenti. Si lascia cadere a peso morto sulla sabbia e inizia a scivolare giù. Ci inventiamo qualsiasi cosa per arrivare in cima, anche lanciare dalle nostre mani il potere dei brillantini e trasformare Wendy in un “cancavallo” alato rosa, che ci possa portare fino alla vetta più faticosa della mia vita! Grazie al cielo è un cane intuitivo, o forse si sente chiamare un trilione di volte, per cui capisce che c’è bisogno di lei e fa la spola tra noi e le sorelle. Il paesaggio è stupendo, da un lato il verde del bosco e dall’altro il blu dell’oceano, le vele dei parapendii colorano il cielo. Camminiamo per un bel tratto, andiamo a sbirciare il versante che scende verso il mare (di lì non si può scendere con i cani) ci sediamo a contemplare il paesaggio.

E poi la meritata discesa

Il cane in spiaggiaOra viene il momento più divertente: la discesa. Funziona così, si prende la ricorsa e ci si lascia cadere nella sabbia e poi fai i passi più lunghi che puoi. È in assoluto una di quelle cose che rifaresti cento volte di fila, se non ci fosse da riscalare ogni volta. Dovrebbero inventare un piccolo skilift di risalita o cani Husky da sabbia, glielo devo proprio consigliare. Scrocchiamo una doccia nel campeggio dove atterriamo con i nostri leggiadri balzi, inutile dirvi di quanta sabbia eravamo tutti portatori, Wendy compresa, e torniamo a casa. Il giorno dopo andremo a raccogliere nuove onde!

Mappa google

Sull’onda di questa meravigliosa vacanza vissuta con la nostra amata Wendy ci è nata l’idea di aprire una mappa google dove segnaliamo tutte le spiagge e luoghi amici dei cani, sul mio sito www.aritechel.it oppure nel gruppo Facebook Amici a quattro zampe in viaggio, dove condividiamo tutti i luoghi che ospitano volentieri i cani testati dai noi e voi.

 

 

testo e foto di Arianna Techel

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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