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La Scuola Italiana Cani Salvataggio festeggia i 10 anni di attività di Gino Candeloro

di Maria Paola Gianni

gino candeloro

La passione per la Scuola Italiana Cani Salvataggio di Gino Candeloro nasce dal cuore ed è iniziata circa dieci anni fa.
E fa piacere sapere che a stuzzicare la sua attenzione e a fargli da “apripista” sia stato proprio un nostro articolo del lontano 2008.
A testimonianza di quanto la nostra storica testata, da sempre, arruoli nuovi validi adepti.
In questo caso si tratta di un “pezzo da novanta”, diventato un pilastro della scuola di salvataggio più famosa del mondo.
E da tempi memorabili abbiamo stretto una partnership tra noi e della quale parliamo sistematicamente sulle nostre pagine.
In particolare, il validissimo Gino Candeloro, che al momento fa coppia con il  Golden Retriever Dylan, è diventato uno stimato istruttore Sics.
E, in esclusiva per Quattro Zampe, ci racconta la sua meravigliosa esperienza.
gino candeloro

Gino, ci spiega nel dettaglio come si è avvicinato alla Sics?

Dieci anni fa mi trovavo in edicola, il mio posto di lavoro a Milano.
Sfogliando la rivista specializzata per cani, casualità vuole proprio che fosse “Quattro Zampe”, ho notato un articolo sulla Scuola italiana cani salvataggio (Sics).
La cosa mi affascinò immediatamente, al punto di chiamare il presidente Ferruccio Pilenga.
Fissai con lui un appuntamento, che subito mi diede per la domenica successiva: era il lontano 5 maggio 2008.
Da quel giorno iniziò la mia avventura.

Oggi che ruolo riveste alla Sics?

Sono istruttore da otto anni e opero all’Idroscalo di Milano, sede nazionale Sics di addestramento.
Ho 63 anni, per me formare il binomio uomo cane è un compito di grande soddisfazione.
Ora lo svolgo con un Golden Retriever di nome Dylan di due anni e mezzo d’età.

Che emozione prova a formare e promuovere nuovi binomi uomo-cane? E quanto è difficile diventare istruttore cinofilo?

Per diventare istruttore cinofilo ci vuole passione, tempo e interesse, lavorando col proprio cane e con le altre unità cinofile.
La mia formazione cinofila inizia dal primo giorno di scuola col timore di sbagliare.
Ma, allo stesso tempo, con la voglia di andare avanti con i miei istruttori che con la loro professionalità hanno fatto di me un istruttore Sics.

gino candeloro
Un consiglio a chi volesse diventare una unità cinofila col proprio cane ?

A chi volesse dedicarsi a questa disciplina consiglio di approdare alla Sics, perché è l’associazione di salvataggio nautico più importante al mondo.
E’ molto professionale, con grandi mezzi a disposizione per perfezionare la professione del soccorritore. La Sics nasce nel 1989, fondata da Ferruccio Pilenga, oggi presidente che, col suo Terranova Mas, iniziò questa magnifica realtà.

Quante unità cinofile si contano oggi?

Al momento la Sics raccoglie circa quattrocento unità cinofile distribuite sul territorio nazionale.
Si preparano tutto l’anno per poi essere pronte, al massimo della forma, all’apertura della stagione balneare.
Interveniamo coi nostri gommoni, pattugliando le spiagge dei mari e dei laghi d’Italia, anche in collaborazione con la Guardia Costiera e con la Polizia locale.
Tutte esperienze indimenticabili che con il mio primo cane Denny ho praticato e che sto vivendo tuttora col mio secondo quattro zampe Dylan.
Servizi sulle spiagge, lanci dagli elicotteri, tuffi dalle motovedette e dai gommoni.

gino candeloro

Un vanto che tutto il mondo ci invidia…

Certo. La nostra scuola è famosa anche oltre oceano.
Alcuni paesi e città hanno richiesto la nostra presenza.
Come Isole Canarie e Azzorre, Grecia, Boston, San Diego, per insegnare loro questa nostra nobile disciplina della quale siamo fieri e unici esponenti al mondo.
Un altro fiore all’occhiello della Sics è la solidarietà negli ospedali.
Da due anni abbiamo iniziato un progetto con quattro strutture ospedaliere milanesi: Buzzi, De Marchi, San Raffaele e Castellini (clinica per anziani).
Portiamo con i nostri cani momenti di serenità, di gioco, di carezze, tutto anche a scopo terapeutico.
Mi permetto orgogliosamente di concludere così: Grazie, Sics!

di Maria Paola Gianni

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