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Colonie feline in città: cinque cose che forse non sapevi

di Redazione Quattrozampe

colonie feline

Colonie feline: diritti, doveri curiosità e impegno dei volontari

Cosa si intende per colonia felina? Le colonie feline sono gruppi di gatti liberi, più o meno numerosi, che vivono e si riuniscono inuno spazio comune. Possono essere cittadine, disseminate in tutte le aree metropolitane. Spesso vengono gestite e curate da volontari che si occupano di assisterle, i cosiddetti “tutor”.

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Le colonie feline possono essere considerate problematiche in alcune comunità, mentre in altre vengono accettate e supportate come una soluzione per gestire i gatti randagi e controllare la popolazione felina senza ricorrere all’abbattimento. Le organizzazioni per la protezione degli animali spesso lavorano per educare le persone sul benessere dei gatti randagi e promuovere la gestione umana delle colonie per garantire una convivenza sostenibile tra umani e felini.

Cinque curiosità sulle colonie feline

Vediamo cinque aspetti che le riguardano:

  • sterilizzazione;
  • cantieri;
  • responsabili;
  • autorità dei tutor;
  • permanenza.

Sterilizzazione: cosa dice la legge

La legge prevede che, al fine di evitare un’indiscriminata e incontrollabile crescita delle popolazioni feline, si debbano catturare i gatti liberi per poterli sterilizzare e liberare poi nel territorio di provenienza. Per fare ciò, l’Amministrazione virtuosa si avvale della collaborazione di associazioni votate alla protezione degli animali, delegando a esse le operazioni sul territorio, quali cattura, sterilizzazione, degenza e successivo rilascio dei gatti nella colonia. Il tutto, teoricamente, finanziato dall’Amministrazione stessa e senza esborso alcuno per i soggetti che si prendono cura della colonia.

colonie feline: diritti e doveri

Cantieri: un trauma potenziale

Le città moderne si modificano di continuo: all’improvviso sorgono nuovi cantieri che cambiano il volto di intere vie o quartieri. Per i gatti di colonia, abituati a transitare per anni in determinate zone, si tratta di eventi traumatici, che li portano a modificare abitudini ormai consolidate. Portare i mici in gattile o in altre colonie non è fattibile; inoltre, il gatto è un animale territoriale e tenderebbe a tornare nei luoghi dove è sempre vissuto.

Pertanto, in caso di apertura di nuovo cantiere, l’ufficio comunale deve fare da tramite tra le Associazioni di tutela animale convenzionate e i responsabili dei lavori, in modo da individuare la migliore soluzione per la continuazione dei lavori e il mantenimento delle condizioni di benessere della colonia.

Responsabili: volontari e convivenza

Un volontario che scopra la presenza di una colonia felina e decida di prendersene cura, deve per prima cosa contattare l’Azienda territoriale sanitaria (Ats) veterinaria di zona, la quale provvederà al censimento dei gatti e a un sopralluogo. In genere, la stessa Ats veterinaria si occuperà, poi, di sterilizzare e microchippare tutti i mici presenti, nonché di curare, per poi far reimmettere nel territorio, i gatti che presentino sintomi di malattie.

Il volontario, quindi, gestisce, nutre e si prende cura dei gatti di colonia, ma ha anche il dovere di mantenere i luoghi interessati in condizioni igieniche ottimali.

Autorità: il rispetto verso i volontari

È, dunque, importante facilitare e non ostacolare il lavoro dei volontari che controllano, puliscono e accudiscono le colonie feline, impedendo la diffusione di malattie e dando ai gatti di colonia un aspetto splendente.

Permanenza: la colonia non si sposta

Infine, è opportuno sottolineare che la normativa vigente prevede che i gatti di colonia non si debbano mai spostare coattivamente dal loro habitat originario, a meno che il fatto non si renda necessario per la tutela della loro salute o per gravi motivazioni di ordine sanitario, e comunque di comune accordo con la Pubblica Amministrazione competente.

L’esempio di Milano e Rosy “la gattara”

colonie feline al Castello Sforzesco di Milano

A Milano ci sono più di 500 colonie feline. Sono composte da gruppi di mici più o meno numerosi, disseminate in tutte le aree cittadine e accudite da volontari ben organizzati che li assistono instancabilmente.

Protetti da normative nazionali, regionali e comunali, i gatti hanno oggi lo status di animali tutelati a tutti gli effetti con il diritto ad assistenza e cura da parte della Asl Veterinaria. Nessuno può arrogarsi il diritto di spostare un gatto dal luogo in cui è sempre vissuto, sia questo uno spazio pubblico o privato, né può impedire che venga nutrito o curato, se non vuole correre il rischio di compiere un reato: maltrattamenti o uccisioni a danno di gatti randagi sono veri e propri reati penali punibili anche con il carcere.

Qualunque sia il motivo che spinge una persona a non volere gatti nei pressi del proprio condominio o negozio o terreno, i gatti di colonia non devono mai essere spostati dall’habitat originario, tranne rare eccezioni (Legge Regionale 33/2009, Lotta al randagismo e tutela degli animali d’affezione, art. 111). Da citare il nobile progetto della colonia felina del Castello Sforzesco: qui con grande dedizione, Rosy, la storica e infaticabile tutor della colonia del Castello Sforzesco, accudisce quotidianamente i suoi amati gatti con amore e dedizione. Per informazioni: comune.milano.it

A cura di Avv. Francesca Zambonin

Approfondimenti

Sabrina Boem, una fotografa veneta, ha dedicato anni a documentare il mondo nascosto delle colonie feline, mostrando la personalità variegata di questi gatti invisibili. Leggi il nostro articolo: Milano, Invisibili: un viaggio tra le colonie feline italiane

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