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Condanna esemplare per Traffico di cuccioli

di Redazione Quattrozampe

traffico cuccioli

Dopo mesi di ricerche e indagini, il Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale (NIPAF) dei Carabinieri Forestali di Milano lo scorso 20 settembre è riuscito a sferrare l’ennesimo duro colpo all’annoso problema del traffico di cuccioli.

Purtroppo questo genere di reato è sempre più diffuso e neanche le pene severe imposte dalle autorità riescono più a fungere da deterrente.

L’associazione di Lodi per la difesa del cane, A.Di.CA, ha quindi deciso di affrontare il problema in modo diverso, ossia costituendosi parte civile nell’ambito di un caso analogo verificatosi a Lodi.

Il caso Lodi

Secondo l’accusa, i cuccioli venivano introdotti illegalmente nel nostro Paese e venduti come italiani attraverso diversi siti internet. I pelosi a quattro zampe sono stati importati prevalentemente dall’Ungheria, privi di microchip, passaporto e certificazione sanitaria.

Gli imputati, infine ritenuti responsabili e condannati, li hanno sottoposti a sevizie e maltrattamenti, trasportandoli a soli tre mesi di vita, in scatole di cartone e plastica, ammassati, senza luce né aria.

A.DI.CA ha deciso di partecipare attivamente al processo proprio per mettere in luce l’estrema sofferenza che si cela dietro il fenomeno del traffico di cuccioli, nonché la serie di reati ad esso collegati.

A.DI.CA in qualità di custode giudiziario dei cuccioli successivamente sequestrati, ha dovuto assistere anche alla morte di alcuni di essi.

“ È necessario combattere queste vere e proprie tratte, che sottopongono madri e cuccioli a sofferenze inimmaginabili: dipende da ciascuno di noi cittadini sconfiggere questo ignobile commercio, smettendo di mercificare la vita di questi animali e scegliendo l’adozione in un canile”

riferisce Norma Lissoni, legale del foro di Lodi.

La condanna

È la prima volta che in Italia viene inflitta una condanna così dura in merito al tema del maltrattamento degli animali.

Gli imputati sono stati infatti condannati a 4 anni e 6 mesi di reclusione, accusati di:

  • traffico illecito di animali da compagnia,
  • maltrattamenti di animali,
  • falso e frode nell’esercizio del commercio.

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